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“Amore sbarrato 2” interpretato da un gruppo di detenuti attori

spettacolo amore sbarrato 048COSENZA – “Amore sbarrato 2” interpretato da un gruppo di detenuti attori. Si chiama “Amore Sbarrato 2” ed è il nuovo progetto con cui l’Amministrazione comunale, in collaborazione con la Casa Circondariale “Sergio Cosmai”, intende riproporre l’esperienza vissuta lo scorso anno, lo spettacolo teatrale interpretato da un gruppo di detenuti della Casa Circondariale Cosmai. In questi giorni un nuovo incontro tra l’Assessore al teatro e allo spettacolo Rosaria Succurro e il direttore della Casa circondariale Filiberto Benevento ha gettato le basi per il ripetersi del progetto che si articolerà in un nuovo laboratorio per poi svilupparsi in un altro spettacolo teatrale previsto per fine maggio. Il laboratorio di “Amore sbarrato 2” inizierà nel prossimo mese di febbraio e andrà avanti fino a maggio. A frequentarlo saranno ben 16 detenuti. Immutati gli obiettivi del progetto, volto ad accorciare le distanze tra il mondo esterno e l’universo carcerario, favorendo quei percorsi di riabilitazione che devono riguardare le persone private della libertà personale.“Dare continuità al progetto varato lo scorso anno in collaborazione con la Casa circondariale – ha affermato l’Assessore Rosaria Succurro – da un lato risponde ad un’esigenza che abbiamo fortemente avvertito, considerati gli ottimi risultati ottenuti, dall’altro ci dà l’esatta misura di come la casa circondariale “Cosmai”, egregiamente diretta da Filiberto Benevento, sia una struttura modello con la quale si può collaborare intensamente per far attecchire quei percorsi riabilitativi che si sostanziano di contenuti concreti”.Sulla stessa lunghezza d’onda il direttore dell’istituto di pena Filiberto Benevento.“Il successo ottenuto dall’iniziativa lo scorso anno – sottolinea – ci ha indotto a rinnovare, con ulteriori motivazioni e grande consapevolezza, il progetto che ha l’obiettivo, com’è nella tradizione della nostra casa circondariale, di  far capire che i detenuti sono parte del tessuto sociale e che occorre favorire, con un mezzo così nobile e importante come la cultura, il loro reinserimento nella società.”Molto motivato per il prosieguo del laboratorio anche l’attore e regista Adolfo Adamo, ideatore del progetto.“Lo scorso anno – sottolinea Adamo – è stato possibile scrivere una pagina di civiltà e di cultura, abbattendo definitivamente uno stato d’invisibilità, consentendo ai detenuti/attori di ritrovare la propria storia e di poterla raccontare.Mai in Calabria si era verificata una cosa del genere e la strettissima collaborazione tra Casa Circondariale e Comune di Cosenza ha ulteriormente evidenziato la volontà di puntare alla riabilitazione dei detenuti.” Per la prima volta, lo scorso anno le porte del teatro “Rendano” si aprirono al gruppo di detenuti-attori che potrebbero diventare presto il nucleo fondante di una vera e propria compagnia, sull’esempio di quanto accaduto più di vent’anni fa in altre carceri italiane dove sono sbocciate significative esperienze, come la Compagnia della Fortezza di Volterra o come quelle attecchite nel carcere di Opera a Milano o a Rebibbia, a Roma.

M.M.

 

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