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Paola – Casa Circondariale in scena, Teatro di un “dentro” che parla di fuori

di Luana D’Acunto

Si apre il sipario davanti alla Casa Circondariale di Paola puntando i riflettori, non sul pregiudizio e neanche sul biasimo, ma sull’impegno e la dedizione con cui un gruppo di detenuti, grazie ad un progetto teatrale, si è cimentato nella messa in scena di alcuni sketch divertenti alternati a momenti di profonda riflessione.

L’evento, presentato nella mattinata del 22 marzo, è iniziato con la proiezione di un reportage fotografico incentrato sull’impegno lavorativo della comunità carceraria che giornalmente contribuisce alla pulizia e al decoro del comune di Paola.

Vari sono stati i temi affrontati, ognuno dei quali ha offerto importanti spunti di riflessione.

È stato affrontato il tema del razzismo derivante dall’immigrazione, le tragedie ad essa connesse e la conseguente analogia con le passate emigrazioni dei nostri avi, che subirono, in un passato neanche tanto lontano, ciò che oggi subisce chi parte in cerca di un futuro migliore. Più che mai attuale, è stato affrontato il problema della guerra e dei suoi irreparabili danni sulla civiltà e soprattutto sui bambini.

Le tematiche si sono susseguite in un sapiente e interessante alternarsi di musiche, canti, diapositive e monologhi all’interno dei quali sono state inserite le scene recitate. Queste ultime, in onore delle origini partenopee della direttrice Emilia Boccagna, sono state tutte legate alla commedia napoletana. Il gruppo di attori si è quindi cimentato in un divertentissimo “O’Zappatore” di Mario Merola, “A livella” di Totò e nel “San Gennaro” di Troisi.

Quello andato in scena oggi è un esempio di realtà carceraria virtuosa, in cui si va oltre un monotono e alienante binomio reato-pena, in un tempo bloccato all’espiazione della propria colpa. Al di la della performance, lo spettatore non può che aprire la propria mente, immaginando che l’impegno in attività culturali, sociali ed educative, sia di fondamentale importanza in quel percorso di recupero teso a migliorare se stessi verso un diritto che a nessuno dovrebbe essere negato: una seconda possibilità.

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