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Paola – Tra tante rotatorie, un’altra in più avrebbe fatto comodo

Dopo il restyling della Marina, ora definita “Borgo Marinaro”, resa meno ombrosa e con un traffico tutto “arrotondato”, un altro intervento di maquillage urbanistico-viario che ha interessato la zona dirimpetto il mare di Paola, è consistito nell’asfaltatura di una “bretelletta” aperta nei pressi dell’accesso a via Arenile, la famosa strada delle “T” (o “dei Bracci”).

Sbancata al tempo della sindacatura Perrotta (2017-2022), che però l’aveva lasciata transennata, sconnessa e priva di asfalto, la piccola insenatura ricavata accanto al rilevato ferroviario – a destra per chi viaggia in direzione della Città del Santo – serve per smistare il traffico che da sud entra verso lungomare e centro urbano (e forse in futuro costituirà una delle soluzioni da adottare per movimentare i mezzi pesanti che serviranno al raddoppio del tunnel Santomarco e probabilmente anche per i lavori del Porto).

Recentemente catramata, la viuzza è stata anche corredata da segnaletica orizzontale e verticale, con l’incrocio venuto a crearsi su Via Bernardino Telesio (da cui si sale verso l’innesto con Rione Colonne e più su con Via San Rocco) che però appare ostico sul piano della visuale, soprattutto a sinistra, da cui in curva giungono le macchine che dovrebbero arrestarsi e dare precedenza, anch’esse condizionate dalla presenza di un lembo di terra recintato, attorno al quale è stato allestito l’intero intervento.

Considerata la vocazione “rotondistica” in voga a Paola, tanto ai tempi di Perrotta – che ne installò di colpo tre sulla SS18 (di cui una sotto al cimitero, che nel tempo è lievitata nei costi, superando abbondantemente la somma complessiva delle altre due messe insieme) – quanto ai tempi dell’attuale “nuova era” (che proprio alla Marina ha installato una delle ultime rotatorie del periodo antecedente), appare strano che nella zona in questione non si sia pensato ad una soluzione simile.

Per non sovraccaricare l’ultimo ponticello, che ad una sola corsia – lato mare – unisce le sponde del torrente San Domenico, l’idea dell’incrocio appare meno efficace di una solida rotonda, che comunque sarebbe realizzabile a patto di intervenire su quel fazzoletto di terra inframezzato tra le strade (certamente da espropriare per mettere in atto un’intenzione simile), che è caratterizzato da una caotica vegetazione che spesso oltrepassa anche la rete che ne cinge il perimetro, oltre la quale – all’interno – s’intravvede l’organizzazione di uno spazio forse utile ad ospitare anche animali (vista la presenza di un fabbricato con tanto di vasca di raccolta dell’acqua).

Come mai non si sia proceduto in questo verso abituale per i progettisti paolani, è un mistero che si spera non andrà a condizionare il traffico estivo, quando dalle parti di Via Arenile transiteranno migliaia di vetture in entrata e in uscita.

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