“Fare le pulci” ad un fenomeno, oltre ad essere noioso per coloro che materialmente compiono l’operazione, è un’attività che catalizza sui malcapitati che la compiono, anche il malevolo sguardo di coloro che – a quel determinato fenomeno – affidano sogni e speranze di rinascita. Pertanto, con sommo rispetto per quanti stanno giovandosi del “fenomeno” Mercato Sere d’Estate (nella fattispecie gli esercenti delle attività presenti su Corso Roma e dintorni) il taglio che si cercherà di dare alla questione odierna sarà improntato all’attenzione da rivolgere alle tasche, già svuotate, dei cittadini paolani ai tempi del dissesto.
Ebbene, considerando prioritario l’aspetto da attribuire ad una rinascita che non sia soltanto di facciata, che non prescinda quindi dal benessere collettivo da cui dovrebbe generarsi quel mai tramontato “circolo virtuoso” di cui s’affannano costantemente a parlare i politici, il “forse non tutti sanno che” di quest’oggi riguarda l’aspetto “elettrico” delle serate mercatali paolane.
Tralasciando questo aspetto, viene lecito domandarsi se anche gli esercenti regolarmente censiti nelle attività al coperto, cui è stato chiesto di “rimanere aperti”, usufruiscano di un tale vantaggio. Perché se così non fosse, oltre al danno collettivo si prefigurerebbe la beffa personale per costoro, battuti da una concorrenza non troppo “leale”.
Si tengano presenti anche: lo sbancamento del parcheggio sotto Agip, lo smantellamento della recinzione intorno al mai nato cantiere del porto della Marina di San Francesco S.p.A.; e tante altre opere “pubbliche” (?) su cui, nel prossimo futuro, bisognerà dare conto.