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[Paola] La denuncia di una madre colpita (ancora) nel suo dolore [VIDEO]

denuncia di una madre

Vandalizzare il loculo di chi riposa in pace, è un’azione che non può essere ascritta a soggetti appartenenti all’umanità. È un’opera che neanche gli animali si sognerebbero di compiere. È un’azione talmente indegna che nel vocabolario italiano, tra la miriade di lemmi presenti, trova significato in pochissime parole. Una di queste potrebbe essere “profanazione”, letteralmente: «violare la sacralità di un luogo».

Tra i tanti luoghi sacri riconosciuti dalle comunità di tutto il mondo, ve n’è uno che – dalla notte dei tempi – si è attestato tra i più importanti. Difatti, tra le discriminanti che hanno determinato l’evoluzione umana, una delle prime voci appartiene al culto dei morti. Quell’opera sistematica che impone culturalmente la deposizione di ogni istinto retrogrado per favorire la riflessione riguardo al più grande dei misteri: la morte.

Una società senza questa cultura, smette di essere una società, perché priva del tratto distintivo per essere definita umana.

Purtroppo, stante la denuncia formalizzata nella mattinata di ieri dalla signora Nunzia Siciliano, Paola è una città il cui tessuto connettivo che dovrebbe identificarla come “società”, si è strappato.

Perché la mamma di Francesca Napolitano, ventitreenne deceduta in seguito ad uno schianto sulla A3, ieri mattina s’è trovata dinnanzi ad uno scempio compiuto ai danni di tutte le caratterizzazioni con cui ha cercato di abbellire il loculo dove le spoglie di sua figlia dovrebbero giacere inviolate. Una situazione recidiva (per vedere quanto già accaduto in passato clicca qui), denunciata più volte e in varie sedi ma superficialmente lasciata cadere da chi dovrebbe perlomeno stare al fianco dei suoi cittadini. Una barbarie che – nonostante il comune paghi cospicuamente un servizio di guardiania e di manutenzione per il cimitero – sarebbe aggravata dallo scherno che la donna subirebbe ad ogni sua segnalazione di inadempienze. Tra i vari sospetti manifestati dalla denunciante, sembrerebbe acquisire consistenza quello riguardante l’andamento del processo per la morte della figlia. Laddove, secondo lei, convergerebbero grossi interessi. Ma restano in piedi anche piste più “locali” che indurrebbero a dire che, purtroppo, Paola oggigiorno è “anche questo”.

Segue la video intervista realizzata con la Signora. Buona Visione.

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