Un chiarimento concettuale riguardo una considerazione sarebbe alla base del riavvicinamento personale tra Marco Focetola e Francesco Aloia. Secondo ciò che è stato possibile apprendere, dopo un momento caratterizzato da un vivace botta e risposta sui giornali, tra i due sarebbe tornata l’armonia. Per mettere la parola “fine” alla querelle, sarebbe bastato correggere il tiro delle parole di biasimo adoperate dall’ex capogruppo Pri in riferimento all’equilibrio mentale interno alla commissione elettorale. Stante la versione ricostruita, alla base del concetto espresso da Aloia non ci sarebbe stato esclusivamente l’organo deputato alla nomina degli scrutatori, il concetto espresso – secondo quanto è stato confermato da uno dei diretti interessati – sarebbe stato da estendere all’intera maggioranza. Pertanto, suonando come una reprimenda generalizzata a tutta l’ala destra dell’aula “Lo Giudice”, il richiamo personale avvertito da Marco Focetola sarebbe da diluire in almeno altre otto parti (escludendo i quattro membri dell’esecutivo). Una correzione che potrebbe essere rappresentativa dello stato di tensione attraversato in questo momento al Sant’Agostino, dove – fino a qualche giorno fa – era parso che finanche certi rapporti personali fossero stati messi a repentaglio. La possibilità di constatare la persistenza di valori emotivi, pur senza rappresentare alcuna convergenza politica, pone il duo Focetola-Aloia su un piano che potrebbe risultare esemplare per tutte le relazioni “a rischio” nell’aula Lo Giudice, dove – prima delle dimissioni di Ollio e Perrotta e prim’ancora che Maria Antonietta Maiorano iniziasse ad assentarsi – s’è spesso assistito a reprimende e battibecchi talmente aspri da esser quasi scivolati sul piano dell’offesa.
Nonostante le acque amministrative continuino ad essere mosse da vari argomenti, questa ritrovata concordia personale tra due consiglieri potrebbe rappresentare il segno di una volontà “positiva”. O magari la quiete prima della tempesta.