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Paola: Tar boccia il ricorso dei “dinataliani”, Presidente è Maria Pia Serranò

maria pia serranò

Il Tar di Catanzaro si è espresso circa il ricorso presentato da Graziano Di Natale, Chiara Donato e Barbara Sciammarella (rappresentati e difesi dagli avvocati Valentina De Santo e Achille Morcavallo), contro il Comune di Paola (rappresentato e difeso dagli avvocati Giovanna Altilia ed Antonio Torchia) e Maria Pia Serranò (non costituitasi in giudizio), per la vicenda inerente l’elezione di quest’ultima, avvenuta lo scorso 9 Novembre 2021, alla Presidenza del Consiglio Comunale cittadino.

Dopo essersi riuniti in Camera di Consiglio, i Magistrati della Prima Sezione del Tribunale Amministrativo Regionale, hanno rigettato l’istanza presentata dal trio di consiglieri del PD, motivando l’ordinanza così come segue: «l’unica consigliera che ha ricevuto voti è stata la controinteressata eletta […] non essendo stata raggiunta la maggioranza assoluta dei voti alla seconda votazione e non essendovi altro consigliere concorrente, appare corretta la determinazione del seggio elettorale e del Consiglio di ritenere eletta la Serranò […]infatti, l’insussistenza dei presupposti per il ballottaggio non appare dar luogo alla necessità di terza votazione, ma semplicemente di dover prendere atto della raggiunta maggioranza relativa».

Un punto sul quale, sin dal principio, ha puntato la neo eletta Presidente, Maria Pia Serranò che, raggiunta in seguito all’acquisizione del dispositivo, si è così espressa: «Indipendentemente dal fondamento su cui si basa la richiesta di un parere giudiziario, quando questo viene emesso, è buona prassi accettarlo. Che sia più o meno condivisibile, è importante accoglierlo, altrimenti è poi impossibile ragionarci sopra e comprendere le ragioni del Diritto. Il Tribunale Amministrativo Regionale della Calabria, in data odierna, ha rilasciato l’ordinanza con cui i magistrati, riunitisi in camera di consiglio il 19 gennaio scorso, hanno ritenuto di lasciare inalterato l’esito della votazione consiliare con cui sono stata nominata Presidente della massima Assise cittadina. Non nascondo che tale pronunciamento mette fine ad un periodo di tensione che, per quanto mitigata dalla consapevolezza di essere nel giusto, mi ha comunque condizionata, senza però impedirmi di sentirmi appieno nel ruolo. Un “lieto fine” nel quale ho creduto sin dal principio, senza però biasimare gli intendimenti di chi auspicava il contrario. Adesso però, è doveroso restituire alla Città l’immagine coerente di un Consiglio Comunale che nell’ultimo periodo è parso opacizzato, forse indolenzito da pensieri esterni come può essere, appunto, un giudizio pendente sulla legittimità di talune deliberazioni. Ora che ogni dubbio è dissipato, occorre rimboccarsi le maniche e azionare tutte le leve possibili per andare incontro alle esigenze delle persone, per rispondere ai cittadini con la solerzia necessaria per far fronte al tribolato periodo che tutti stiamo vivendo. Il mio personale contributo, e sono sicura anche quello dell’intera aula Lo Giudice, è a disposizione dei paolani, nel rispetto di un ruolo che continuerò ad esercitare, come sin dal principio, al di sopra delle parti».

Il Tar di Catanzaro, oltre a rigettare l’istanza di tutela cautelare proposta dai “dinataliani”, ha disposto la compensazione delle spese.

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