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Paola – Minoranza “d’assalto” mette in difficoltà l’amministrazione

consiglio comunale paola

A quasi cento giorni dall’insediamento, l’amministrazione comunale guidata da Giovanni Politano non ha ancora trovato un assetto utile ad affrontare, con il giusto equilibrio, i confronti dibattimentali con una minoranza che appare coriacea e dinamica, capace di affondare colpi ad ogni sortita consiliare.

È successo anche ieri, in occasione della nevralgica seduta su prospettive e conti, sulle intenzioni con cui la maggioranza si appresta a governare per i prossimi cinque anni, e la realtà di un bilancio che comunque è formalmente definito: «strutturalmente deficitario»; eredità della passata gestione, tra le cui fila appartenevano molti dei protagonisti che animano oggigiorno l’aula “Lo Giudice”.

Nell’ipotetico match pugilistico che ogni adunata può rappresentare, si può ben dire che – nonostante ogni punto sia passato poi “a maggioranza” – il round di ieri sera se lo sia aggiudicato l’opposizione, con una serie di “attacchi” impossibili da parare.

Il primo, che forse ha determinato l’umore dell’intera seduta, è stato condotto sul filo del rispetto dei protocolli formali da adottare in occasioni che richiedono adeguata rappresentanza istituzionale, e su questo aspetto Roberto Perrotta ha sferrato un fendente che ha ammutolito l’intera controparte.

«Il nostro gonfalone era presente a Cosenza durante le esequie?». Così l’ex sindaco a proposito dei funerali di mons. Francesco Nolè, arcivescovo metropolita della diocesi “Cosenza-Bisignano”, ai quali il comune di Paola ha preso formalmente parte con la vicesindaco Maria Pia Serranò, sprovvista – però – della dotazione rappresentativa d’ordinanza, abituale in tali circostanze.

Un inciampo rimarcato con severità magistrale, simile a quella dei pedagoghi di due secoli fa, quando la sculacciata o una tirata d’orecchi erano parte della missione educativa. Poco è mancato che s’invocasse la genuflessione sui ceci, ma di certo le critiche mosse su fronti quali la manutenzione dei fiumi, l’accuratezza nel decoro urbano, e le restanti priorità avvertite dalla cittadinanza, hanno lasciato il segno.

La maggioranza è parsa a tratti spaesata, incapace di rispondere ai colpi che, col passare dei minuti, sono anche aumentati d’intensità, con gli interventi di Emira Ciodaro, Marianna Saragò, Alfonso D’Arienzo, Josè Grupillo e Andrea Signorelli, ognuno per suo conto capace di rincarare la dose, già di per sé “abbondante”, di Roberto Perrotta.

“Sconcerto” e “spaesamento” hanno rappresentato il denominatore comune dell’opposizione per descrivere la reazione alle dichiarazioni programmatiche del sindaco, effettivamente caratterizzate da una vaghezza quasi onirica, a tratti sfumata nella ripetizione degli stessi concetti con altre parole. Forse perché un po’ stordito dal cazziatone ricevuto sui funerali di Nolè, Politano non è apparso brillante ed esaustivo come in altre circostanze, e senza il supporto di una maggioranza “loquace”, è andato presto in affanno (fino a dover alzare il tono della voce, poi moderato in seguito a un richiamo ricevuto dall’ex primo cittadino).

“Solo contro tutti”, supportato a malapena da due consiglieri (Francesco Vigilante e Maria Rosaria Città) troppo “teneri” per reggere il confronto con la coriacea ed esperta controparte, Giovanni Politano ieri sera ha comunque dimostrato doti di grande incassatore, capace di far terminare il consiglio con l’esito prefissato, nonostante la quantità e la qualità degli attacchi ricevuti. Anche se è stato duro dover digerire l’approvazione di un bilancio risalente alla passata gestione, per di più “tale e quale” a quello da se stesso bocciato poco più di nove mesi fa, quando le faide interne alla fu “coalizione di salute pubblica” hanno gettato le basi per l’attuale configurazione del consiglio comunale.

Il prossimo passaggio sarà il “bilancio di previsione”.

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