La calma apparente che sembrava regnare nel borgo arbëreshë incastonato tra il mar Tirreno e il valico della Crocetta, è stata smossa dalla sortita del Comitato “Progresso Cittadino”, che sin dall’anno scorso ha fatto la sua comparsa “politica” nel piatto panorama di Falconara Albanese.
Impegnati in una raccolta firme funzionale a sollecitare l’amministrazione comunale nel verso di provvedimenti da assumere in merito alla situazione scolastica, gli attivisti del comitato continuano a denunciare i disagi causati dal trasferimento degli istituti dal centro storico alla frazione “marina” di Torremezzo.
Con un provvedimento dettato dalla necessità di eseguire lavori di adeguamento sismico (per un importo di 240mila euro) sull’istituto del paese, gli amministratori locali – già dall’anno scolastico 2017/2018 – hanno giustificato lo “scivolamento a mare” delle classi della scuola secondaria di primo grado.
I fondi però non sono stati utilizzati, lasciando in uno stato di abbandono il plesso paesano risalente agli anni ‘80, dotato finanche di un’ampia palestra più recente che, all’epoca dei lavori, costò 150mila euro.
Ora che anche la primaria nel centro storico è stata messa “fuori gioco”, con classi costrette a trasferirsi a Torremezzo, il disagio degli attivisti s’è trasformato in timore, paura di “spopolare” di nuove generazioni il nucleo storico da cui tutto ha preso avvio.
Secondo i membri del comitato sarebbe opportuno rimettere in funzione la struttura di Piazza del Popolo in cui, fino allo scorso anno, si trovavano le scuole elementari, dove oggigiorno risiede soltanto la scuola dell’infanzia.
Datosi che l’edificio possiede una disponibilità di aule tali da ospitare uno degli istituti chiusi, secondo il comitato si potrebbe rimetterlo in funzione, per riuscire a tenere in vita nel centro storico almeno uno dei plessi.
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