Il perché del titolo è da ricercarsi nell’identità che i tre artisti di fama mondiale andranno ad assegnare ai propri strumenti, pur non rinnegandone le origini tradizionali, ma facendone scaturire delle composizioni che vanno ben oltre quello che gli stessi strumenti hanno per anni, in Calabria, rappresentato. Protagoniste del concerto saranno le composizioni di Antonio Grosso e Francesco Loccisano, e gli accompagnamenti di Andrea Piccioni: un connubio perfetto tra diverse personalità che ben si sposeranno tra loro creando una complicità che sarà palpabile.
Andrea Piccioni, dopo anni di studi basati sui diversi tamburi, ha rielaborato la lingua del Tamburello e dei vari tamburi a cornice in modo virtuoso ed espressivo, creando un suo personale stile in cui è tangibile il suo profondo legame con lo strumento, con il quale avviene una vera e propria fusione. Tante le sue collaborazioni musicali: Nidi D’Arac, Unavantaluna, Indaco, Lucilla Galeazzi, Tamburo Mundi, Antonio Calogero, Ensemble Fisfuz, Paul McCandless, Giovanni Palombo, Gabriele, Coen, Luciano Biondini, solo per citarne alcuni. È attualmente il direttore artistico del festival annuale “Frame drums Italia”.
Francesco Loccisano dopo gli studi di chitarra classica ed elettrica, ha iniziato un’attività di ricerca e composizione con diversi musicisti del panorama della musica popolare calabrese, avvicinandosi alla chitarra battente, con la quale ha creato un approccio tutt’altro che comune. La sua passione per lo strumento lo ha portato a strutturare un suo personale stile interpretativo ed esecutivo, che trasforma la chitarra battente non solo in uno strumento di accompagnamento ma in uno strumento solista con una personale originalità.
Un incontro su una strada tutt’altro che tradizionale, fatta di ritmi movimentati a tratti profondi e dolci, che incanterà e farà sognare tutti i presenti.