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Giannino Losardo è stato un Uomo che ha “dovuto” lasciare una traccia. Indipendentemente dalla Sua volontà – sempre vocata all’adempimento del dovere – Giannino Losardo ha “dovuto” lasciare… una traccia. Purtroppo ha dovuto lasciarla col rosso del suo stesso sangue, versato per colpa di una mano assassina avvezza al delitto. Purtroppo ha dovuto lasciarla troppo presto, nel pieno di un lavoro che lo vedeva in prima linea per la difesa del “diritto” a e del lavoro.
Sulla pagina di Wikipedia a Lui dedicata, è riportata una frase di Leonardo Rinella , PM al processo contro presunti mandanti ed esecutori del Suo omicidio, che così s’espresse: «Losardo manifestò, nelle sedi più diverse, la sua costante volontà di opporsi alle attività illecite della malavita locale e di operare contro ogni forma di malgoverno e di collusione tra il potere locale e i gruppi delinquenziali. Combatté a lungo da solo, rischiando di persona, denunciando durante i consigli comunali il malaffare e le connivenze. Il suo coraggio fece paura. E la mafia gli tappò la bocca, organizzando un vile agguato in una calda sera d’estate ».
Il Suo coraggio fece paura e, per una volta, la paura divenne un sentimento positivo per il popolo e negativo per chi il popolo voleva intimorire. In nome di questa costruttiva paura, in nome della possibilità di combattere il fenomeno umano della ‘ndrangheta, la memoria di Giannino Losardo non deve mai mancare. Per incutere paura laddove si è troppo abituati a procurarne agli altri basta una manifestazione, un evento, un premio.
Ed è questo il senso dell’incontro che avverrà domani sera, a partire dalle 19.00, a Cetraro, quando avrà luogo la XII Edizione del Premio Internazionale Giovanni Losardo, nella quale saranno conferiti riconoscimenti a coloro che si sono distinti nelle sezioni “Autori”, “Giornalismo” e “Legalità”.
Tra tanti ospiti illustri e premiati di rango, sarebbe bene che fosse presente tutta quella gente comune che grazie a Losardo aveva meno paura e incuteva paura laddove non esiste pudore.
