basilio ferrari

Paola – Elezioni Nazionali 2018: la politica locale rischia la “panchina”

Le indicazioni “romane” che dovrebbero discendere per regolare l’assetto del prossimo parlamento nazionale, più che avere forma di diktat potrebbero presentarsi come raccomandazioni “discutibili”.

Nel senso che, pur provenendo dal nucleo pulsante della politica italiana, le varie investiture potrebbero essere soggette a ripensamenti dovuti all’impatto locale delle diverse candidature.

In quest’ottica, lo spostamento recente dell’ex candidata alla guida della Regione, Wanda Ferro (confluita in “Fratelli d’Italia”) va a stabilizzare una suggestione che domani pomeriggio al DLF potrebbe prendere corpo.

Insieme a Fausto Orsomarso, la consigliera regionale attualmente in forza nel “Gruppo Misto” è vicaria di un consenso che, malgrado non sia bastato a controbattere Mario Oliverio, ha comunque polarizzato l’elettorato di centrodestra, dandogli un’indicazione credibile verso cui convergere.

I buoni rapporti tra la Ferro e il suo capogruppo (Orsomarso), garantiscono alla coppia un appeal in grado di consentire combinazioni multiple a seconda dei collegi elettorali, con l’uninominale e il listino in grado di valere per l’uno o per l’altro a seconda che si tratti della fascia tirrenica cosentina, di quella ionica, della zona vibonese o delle macro aree catanzaresi e reggine.

Con questo duo a fare da apripista, molti esponenti locali del centrodestra dovrebbero baccagliare per farsi strada.

Una brutta gatta da pelare per Basilio Ferrari, sindaco uscente non riconfermato a Paola, che potrebbe non avere la forza per farsi largo in mezzo ai due.

Anche perché, rimanendo sempre nell’ambito del centrodestra, con la corazzata allestita da un altro abbinamento di alto lignaggio (vale a dire l’asse costituito dal generale Giuseppe Graziano e dal sottosegretario Tonino Gentile), i margini affinché Forza Italia possa infrangere vigorosamente il muro del quorum, sono ridotti al minimo.

Perché Gentile e Graziano, autori di un’iniziativa di cui detengono la completa paternità, non corrono per fare un piacere agli ex colleghi del “fu” Pdl.

Ma se per l’ex sindaco le cose potrebbero non mettersi bene, altrettanto potrebbe accadere all’attuale presidente del consiglio comunale.

Perché Graziano Di Natale – nonostante l’aumentata influenza amministrativa locale – dovrebbe “superare” (Fioroni permettendo) sia il segretario regionale Ernesto Magorno che la sempreverde Enza Bruno Bossio, senza considerare le legittime aspirazioni di riconferma di Stefania Covello e la voglia di riscatto di Carletto Guccione e Ferdinando Aiello.

A meno che il Pd non strabordi di consenso, per l’ex presidente facente funzioni della Provincia, la partita si fa dura.

Così come probabilmente sarà ostica per Vincenzo Fedele che, malgrado le ottimistiche previsioni di D’Alema (auspicante una percentuale di voti a doppia cifra) dovrebbe confidare nell’en plein di voti tra gli scontenti del Pd per arrivare, con Liberi e Uguali, a squarciare il quorum del consenso necessario all’elezione.

E ancora mancano i riferimenti del moVimento 5 Stelle, dove comunque nessun paolano dovrebbe essere in grado di imporsi all’attenzione dell’elettorato pentastellato .

About Francesco Frangella

Giornalista. Mi occupo di Cronaca e Politica. Sono tra i fondatori del Marsili Notizie ed ho collaborato come freelance per varie testate.

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