casa di riposo piano torre paola

Paola – La casa di riposo di Piano Torre adesso è nelle mani del Comune

Mercoledì scorso, il Comune di Paola ha finalmente preso possesso del “lascito Tarsitano”, vale a dire l’edificio noto alle cronache come “casa di riposo per anziani” a Piano Torre.

Al culmine di un tira e molla estenuante, partito ormai dodici anni fa, l’amministrazione comunale è riuscita a farsi riconsegnare l’opera e il cantiere gestito dalla ditta appaltatrice Giafra Srl.

Alla presenza degli assessori Emilio Mantuano (Lavori Pubblici) e Francesco De Cesare (Contenzioso), nonché dei tecnici Angelo Siciliano e Fabio Iaccino, l’amministratore della Giafra Srl ha riconsegnato al Comune l’opera e il cantiere, ancora da ultimare.

L’idea di convertire lo stabile in una casa di riposo è assai remota, con i lavori iniziati addirittura all’alba della seconda amministrazione Perrotta (2007), tuttavia a causa di traversie politico-burocratiche verificatesi nel periodo in cui l’Ente Regione era amministrata dal centrodestra di matrice “scopellitiana”, s’è assistito ad un progressivo impantanamento della situazione.

L’avvento dell’amministrazione di centrodestra targato Basilio Ferrari, malgrado i buoni rapporti intessuti con la Regione prima che Scopelliti Giuseppe venisse attenzionato dalla magistratura, non è servito a dirimere la questione che anzi, come da verbale, non ha mai riscontrato le varie note della ditta esecutrice dei lavori, arrivando a dispute in Tribunale che hanno danneggiato il Comune, risultato soccombente su tutto, in primis rispetto a un maxi decreto ingiuntivo contro il quale nessuno ha pensato di costituirsi (preferendo il clamore mediatico di “Striscia la Notizia”).

Malgrado il tempo trascorso però, i locali della casa di riposo sono stati trovati in buone condizioni.

La politica della precedente amministrazione, volta più che altro a demolire e a screditare ogni azione messa in campo dall’allora uscente centrosinistra, s’è palesata in diverse circostanze, compresa quella in cui non si è provveduto al mancato pagamento dei “saldi d’avanzamento lavori” (“sal”) n°5 e n°6 (gli altri erano stati regolarmente saldati), senza prendere in minima considerazione l’istanza di accordo che la ditta Giafra aveva proposto per transare bonariamente (rimettendoci anche qualcosa) il credito di 405mila euro legittimamente vantato.

Ciò ha comportato una controversia giudiziaria che, oltre a costare quattrini alle casse comunali, ha anche causato lo stop dei lavori che ormai erano in fase di conclusione.

Col cambio d’amministrazione la transazione è stata finalmente effettuata e, senza il clamore scandalistico nazionale suscitato in precedenza, sono stati evitati ulteriori perdite economiche e l’opera dovrebbe vedere finalmente la luce.

About Francesco Frangella

Giornalista. Mi occupo di Cronaca e Politica. Sono tra i fondatori del Marsili Notizie ed ho collaborato come freelance per varie testate.

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