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Paola – Allarme Oncologia, la Uil Fpl: «necessario l’Hospice»

Il reparto di oncologia dell’ospedale “San Francesco di Paola” ha ormai raggiunto un invidiabile livello di affidabilità. Statisticamente legata ai casi in cura e alla soddisfazione dei pazienti, questa caratteristica rappresenta – al momento – una discriminante pregevole nel vituperato ambito sanitario calabrese. Purtroppo però, come si suol dire, “ad una grande potenzialità corrispondono grandi responsabilità”. Per questa ragione, il reparto oncologico di Paola è – al momento – un fiore all’occhiello che rischia di appassire. L’unità operativa che lotta contro i tumori, ospitata nel “San Francesco”, è la prima in Calabria per numero di pazienti che effettuano trattamenti chemioterapici, pertanto – considerando anche l’elevato gradimento dei pazienti – sarebbe stata designata come la destinazione più idonea ad ospitare i casi che non potranno essere trattati a Germaneto e al Mariano Santo di Cosenza. Questa sovraesposizione d’afflusso però, come ha segnalato in maniera allarmante il dr. Gianluca Dima, rischierebbe di mandare in tilt il reparto già provato dal surplus lavorativo “ordinario”, gravante sulla pianta organica che – se si dovessero concretizzare le premonizioni annunciate – verrebbe esposta ad un margine d’errore molto più alto dell’attuale. Perché i turni già sono massacranti, i pazienti diventerebbero “troppi” e il personale sanitario potrebbe incappare in una svista determinata dalla stanchezza. Un errore che, trattandosi di cure antiblastiche, potrebbe essere fatale sia per l’assistito che per colui che presta le cure.

Per ovviare a questo problema, oltre alla richiesta di rinforzo di mezzi e personale, il sindacato Uil Fpl – presente all’incontro con Francesco Longo e Gianluigi Aloia – s’è fatto promotore di una proposta mirata ad alleggerire l’aspetto per il quale si sono registrati più problemi. Ovvero la degenza dei malati terminali il cui numero, spesso, costringe a dolorose transumanze nel reparto di oncologia e stazionamenti in quello di medicina. «I posti a Paola sono dieci – ha spiegato Francesco Longo – e purtroppo non bastano. La nostra proposta, in sintonia con le linee nazionali, è quella di gestire i malati terminali in una struttura di nuova concezione, il famoso “Hospice” (struttura residenziale in cui opera personale specifico per le esigenze dei malati terminali, ndr) nei cui confronti si è favorevolmente espressa anche la Ministro Lorenzin. Per la Calabria ne erano stati predisposti quattordici ma, purtroppo, ne sono stati realizzati soltanto due (a Cassano Jonio e a Reggio, ndr) di cui uno è anche privato. Se venisse accolta, i primi a giovarne sarebbero gli utenti che abbisognano delle cure in day-hospital in reparto, seguiti dai pazienti dell’Hospice con le rispettive famiglie ed il personale sanitario che, diviso nelle due tipologie d’assistenza, potrebbe garantire il massimo dell’efficienza. Ciò andrebbe inserito in un discorso “distrettuale”, in modo da creare sul tirreno un punto di riferimento d’avanguardia».

About Francesco Frangella

Giornalista. Mi occupo di Cronaca e Politica. Sono tra i fondatori del Marsili Notizie ed ho collaborato come freelance per varie testate.

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