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«Cosa potrebbe accadere se il mercato domenicale nel centro cittadino diventasse lo scenario di un’emergenza?» È una domanda che, dopo le prime tre edizioni della ripristinata usanza, molti cittadini hanno iniziato a porsi.
«Esiste un piano di sicurezza ed evacuazione?». «Tra le bancarelle c’è lo spazio per il passaggio simultaneo di due persone, una di fianco all’altra, o di una barella? ». «Cosa sarebbe necessario fare se, dal sabbioso parcheggio di fianco all’area alimentare, si levasse una nube di polvere tale da coprire tutti i prodotti esposti?».
Domande semplici, la cui risposta sarebbe dovuta scaturire implicitamente dal progetto messo in atto. Invece, l’unica amara realtà attualmente constatabile, è la perdita di quel posto di lavoro creatosi con il bar che operava nella vecchia area mercatale.
Allo stato attuale, nella sua nuova location, per il mercato cittadino non sarebbe quantificabile il numero degli ambulanti regolari e di quelli avventizi, perché – a quanto pare – non esisterebbe più quel controllo degli operatori che poteva essere effettuato al cancello della precedente collocazione del mercato. Anche se, almeno ad occhio, il numero degli espositori saltuari sembrerebbe di gran lunga inferiore a quello delle trecento bancarelle raggiungibili nella precedente area di Via Pantani.
«E se davvero ci fossero meno esercenti – sarebbe un’altra condivisibile domanda – quanto avrebbe perso il comune in tutta questa operazione?». Secondo alcune indiscrezioni relative al passato esercizio, con il mercato domenicale il comune avrebbe incassato circa diecimila euro. Soldi, nel complesso, liberati persino da aggravi relativi alla pulizia, argomento di cui – ad oggi – non sarebbe ancora dato sapere. «Chi pulisce?». «Sulla base di che tipo d’accordo lo fa?». «Il costo, è già stipulato in una convenzione o è “uno straordinario” che viene concesso da una domenica all’altra?».
L’apparente disordine che anche oggi prenderà corpo per le strade del centro, «ha avuto il via libera dell’Asl?», si domanda qualcun altro.
«E le ditte che operavano storicamente coi loro banchi telonati, hanno tutte confermato la loro presenza nel nuovo spazio?». Una questione che pare aver mandato in crisi molti abituè di certi esercizi attualmente “estinti”.
Insomma, nonostante la comodità di riaverlo in centro, il mercato domenicale per i paolani resta un argomento al quale dedicare più di una riflessione.
«Chissà se i commercianti a postazione fissa, presenti lungo le vie del centro, hanno aumentato il loro volume d’affari?». Almeno questo, considerandoli “tutti inclusi” (dai baristi a coloro che vendono capi d’abbigliamento) sarebbe bello saperlo. Almeno, forse, qualcosa di veramente positivo potrebbe saltar fuori.
