spazzatura paola

Paola – VERGOGNA: il litorale Sud della Città trasformato in immondezzaio

Volendo dare credito alle “migliorie” che avrebbe apportato l’amministrazione Ferrari, l’argomento “spazzatura” torna d’attualità solo per l’inciviltà con cui viene affrontato da qualche cittadino. Tenendo sempre per buona la versione espressa dal S. Agostino, quindi senza tirare in ballo presunte disfunzioni legate alla sparizione “improvvisa” dei bidoni un tempo ai bordi delle strade, c’è un andazzo generale che mal si concilia con l’ostentato orgoglio cittadino. Perché Paola, oggigiorno, non può essere “orgogliosa”, perché è macchiata da atteggiamenti  incivili capaci di ingenti danni. Perché è di tutti i paolani la spiaggia insozzata da rifiuti di ogni tipo. È dell’intera città l’immagine deturpata da una discarica a cielo aperto, per di più situata in riva a quel mare che tutti dicono di amare. Certo, non è estate, forse è per questo che lo schifo fotografato lungo il litorale sud della città è passato pressoché “inosservato” sulle rombanti bacheche virtuali di internet, tuttavia il problema ambientale rimane. Nel tratto che precede le famose “T” (o “pennelli”, “frangiflutti” ma, più comunemente, “i bracci”) la spiaggia è costellata da cumuli d’immondizia, buste contenenti ogni sorta di rifiuto ardono al sole di questo caldo autunno, sciogliendosi nelle sue piogge e liquefacendosi sotto la sferza del vento. Sacchetti orripilanti, ignobilmente gettati da auto in corsa, possibilmente avvolte nelle tenebre notturne o nella tranquillità degli orari di “siesta”. «Ciarpame senza pudore» (per citare la celebre frase di Veronica Lario, ex moglie di Silvio Berlusconi), disseminato per un’area superiore alle centinaia di metri quadrati, giace laddove le famiglie calpestano la sabbia e dove i pastori fanno – periodicamente – transitare le proprie greggi (costituite da ovini spesso propensi ad addentare le buste, comportamento che li espone ad ingoiare la plastica che potrebbe risultargli fatale per una serie di ragioni tra cui, la prima, è l’asfissia).

Una situazione inconciliabile con l’idea di una “Paola sempre più bella”, sfregiata da una realtà deturpante che oltre all’immagine fa male all’ambiente. La zona in questione già in passato è stata violata dall’indolenza di coloro che, presso l’area mercatale della zona “Pantani”, avevano trovato la soluzione ai propri problemi domestici, utilizzandola come bidone dell’immondizia “all’aperto”. Ora che quegli spazi sono stati transennati e che dovrebbe essere in funzione un servizio di videosorveglianza, l’inciviltà di costoro si è scagliata contro uno degli elementi fondanti di Paola, il mare. Ripulire lo scempio sarebbe già un primo passo per intervenire.

About Francesco Frangella

Giornalista. Mi occupo di Cronaca e Politica. Sono tra i fondatori del Marsili Notizie ed ho collaborato come freelance per varie testate.

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