basilio ferrari

Paola – Le provinciali schiantano la maggioranza. Questo centrodestra va?

A ridosso della Vigilia di Natale, i rapporti tra i componenti della maggioranza attualmente alla guida della città, sembravano essere stati chiariti. Sebbene con qualche defezione al tavolo dei partecipanti – roba presumibilmente legata ad impegni precedentemente presi per quel giorno – lo stato d’animo col quale Basilio Ferrari s’avviava al cenone, era senz’altro rassicurato.

Perché pare che, dall’ultima occasione d’incontro collettivo, sarebbe dovuto risorgere un inossidabile dinamismo unitario. Tuttavia, i rigori con cui s’è presentato gennaio, hanno fatto si che quell’asse intravisto sul finire dell’anno scorso, s’arrugginisse di colpo allo scoccare del primo mese.

Sotto la sferza dell’ingarbugliamento nel bando d’assunzione dei tre tecnici, delle folate  sul waterfront  e sulle sconfitte al Tar, di precipitazioni sull’alienazione della scuola “Casalinelle”, dinnanzi alla tonante concitazione per l’avvio della nuova era delle strisce blu, in questa tempesta, i voti che sarebbero dovuti germogliare per Maria Pia Serranò, si sono bruciati.

Brutta tegola per quel rilancio basato sull’unità di scopo, mirata all’appuntamento della prossima primavera, quando il sindaco uscente dovrà affrontare nell’ordine: la piazza, gli avversari ed i nemici.

L’uso di quest’ultimo termine è determinato dal clima da “guerra totale”, conseguito al primo appuntamento di Piazza del redivivo Roberto Perrotta, e da quello da “guerra fredda” contro Graziano Di Natale sulla vicenda della caserma della Finanza.

La ricerca della combattività perduta, Ferrari sembrava averla catalizzata sull’esito di una candidatura anomala, perché la consigliera di “Grande Paola” correva in appoggio a Franco Iacucci, peraltro nel nuovo centro destra di Gentile, mentre a Paola è espressione della linea di Fausto Orsomarso, col placet di almeno uno dei “Moderati per Paola”, che dovrebbero rispondere alla Santelli.

Un’ubiquità che bisognerà spiegare allo sconcertato elettorato storico, maldisposto ad appurare che a Paola c’è un quartetto di maggioranza che ha votato espressamente per un presidente provinciale di centrosinistra.

L’autoinvestitura di carisma sovracomunale che il centrodestra amministrante paolano avrebbe dovuto maturare, purtroppo non è avvenuta. Perché a Ferrari, quando si tratta di andare oltre i confini di Paola, non gliene va bene una.

Dopo il ruzzolo del 2014, quando Di Natale venne eletto e il sindaco di Paola restò a girarsi i pollici (a parte l’assente parentesi consiliare “surrogata”, conseguita agli esiti della disputa con Di Nardo), adesso ha preso un altro scivolone.

Già all’epoca apparve chiaro uno scollamento nella sua maggioranza, una crepa profonda che, aggravatasi, ha iniziato a separare quelli che fino al giorno prima erano compagni di banco.

L’infruttuosa missione cosentina della Serranò, ha solo esposto una frattura già consumatasi.

Con i diretti avversari in crescita, sia nel serramento delle fila, sia nell’autorevolezza extraterritoriale, non è da escludersi un colpo di testa mirato ad azzoppare la carriera a qualcun altro. Anche se resta una scorrettezza remota, perché come descritto sin qui, Ferrari una maggioranza “pura” non ce l’ha da tanto tempo.

About Francesco Frangella

Giornalista. Mi occupo di Cronaca e Politica. Sono tra i fondatori del Marsili Notizie ed ho collaborato come freelance per varie testate.

Check Also

maria pia serranò

Paola – «Siete in linea con il comune» ma non col sindaco

«Siete in linea con il Comune di Paola. Se conoscete l’interno, digitatelo ora, oppure digitare: …

Rispondi