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L’Istituto Nazionale di Previdenza Sociale (Inps), da quello che si apprende dal sito ufficiale, ha firmato un protocollo d’intesa con la Regione Calabria, con il quale «viene affidato all’Istituto l’accertamento dei requisiti sanitari in materia di invalidità civile, cecità, sordità, handicap e disabilità».
L’iniziativa partirà in via sperimentale dal primo settembre di quest’anno e, sempre secondo quanto riportato nella nota sul web, «permetterà all’Inps di seguire l’intero procedimento di verifica dei requisiti sanitari ed eviterà agli interessati di sottoporsi alla doppia visita medica da parte delle commissioni Asl e Inps. La Calabria, dopo la Basilicata, è la seconda regione italiana che razionalizza e unifica in tutte le sue province il flusso accertativo e procedurale per il riconoscimento dell’invalidità civile».
La decisione, data ormai in dirittura d’innesto, avrà sicure ripercussioni, tanto sull’attualità civile calabrese, quanto in certi ambienti politici regionali.
Un territorio dal quale Paola non è certamente esclusa.
Il legame tra la politica e le commissioni deputate a decisioni inerenti lo stato di salute della popolazione, è da sempre argomento di discussioni, soprattutto in vista degli appuntamenti elettorali.
Intervenuto recentemente nella sua qualità di giornalista, il dottor Cosmo De Matteis, già amministratore comunale nel decennio conclusivo del millennio scorso, l’ha così proposto: «Il favore di una visita medica, la promessa di un assegno di invalidità è fasullo e comunque controllabile e controllato nel tempo». Un’opinione che, espressa da un referente di primissimo livello del Sindacato dei Medici Italiani (Smi), rende la misura della diffusione di un fenomeno che con la decisione assunta, l’Inps avrà sicuramente inteso arginare.
Ponendo le basi per un cambiamento necessario al meridione.
