largo sette fontane paola

Paola – 6 (PC) per 7 (Fontane) = Zero. Materiale irreperibile, scatta querela

Sono stati acquistati con soldi pubblici e, date le loro caratteristiche, sono costati pure parecchio, ma allo stato attuale risultano irreperibili.

È la storia di sei computer di ultima generazione, giunti a Paola per le necessità del Centro Laboratoriale allestito, dietro una palizzata di doghe simili a quelle delle reti per materassi, a Largo Sette Canali.

Di loro, potentissimi strumenti in grado di soddisfare le esigenze di chi si fosse voluto dilettare con operazioni “complesse” (come il montaggio dei video, l’elaborazione grafica o la produzione musicale), non c’è più alcuna traccia.

Per questa ragione, dalle parti del Sant’Agostino, i nuovi amministratori subentrati al centrodestra “Ferrariano”, hanno deciso di procedere con una querela nominale per appropriazione indebita.

La decisione non è giunta d’impeto, anzi, i nuovi inquilini del comune hanno dapprima chiesto conto ai responsabili della struttura, aspettando pazientemente un periodo fisiologico che potesse consentire di fare “mente locale” per reperirli. Tuttavia un’attesa inutile, perché allo stato i sei computer non risultano rientrati alla “base”. E nemmeno le sei valigette che li contenevano.

Nato per volontà “politica”, il Centro Laboratoriale (così come il palco con sedie a scorrimento, retraibili  mediante binario) è stato realizzato coi fondi che sarebbero dovuti servire a ristrutturare l’ex Collegio dei Gesuiti di fianco alla chiesa del Rosario, dopodiché – una volta “sfrattati” gli artisti del Collettivo paolano (CAP 87027) – è stato messo a disposizione di iniziative associative di natura varia e apparentemente “creativa” (anche se i frutti di tanto impegno non sono mai stati presentati “materialmente” alla cittadinanza “contribuente”).

C’è stata qualche lezioncina sul Crowfunding, una serata spettacolare da 8mila euro, qualche conferenza stampa (compresa l’indimenticabile presentazione “alla carlona” del restyling del lungomare, prospettato senza fornire dettagli sulla copertura finanziaria dei lavori – successivamente rivelatasi “inesistente” – con una pista a quattro corsie, con nuove piante e aree relax sul marciapiede di cui oggi, nessuno, ha avuto modo di bearsi) c’è stata l’accoglienza a Maurizio Gasparri (senatore) e c’è stato pure il quartier generale “informatizzato” (così come testimoniano alcuni file trovati su un computer “superstite”) in cui Ferrari e i suoi sostenitori hanno atteso l’esito del ballottaggio (nella serata dello scorso 25 giugno – clicca per vedere il report video).

Insomma, di “cose” ce ne sono state tante, compresi quei sei computer che – proprio perché ci “sono stati” – adesso non ci sono più. Un po’ come tutto il resto.

Alla Procura della Repubblica di Paola, interessata dall’azione intrapresa per tutelare gli interessi collettivi, il compito di far luce sulla “buia” faccenda.

About Francesco Frangella

Giornalista. Mi occupo di Cronaca e Politica. Sono tra i fondatori del Marsili Notizie ed ho collaborato come freelance per varie testate.

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