Un turismo non più basato sulla logica del “mordi e fuggi” è quello a cui ha puntato quest’anno Aurea, la borsa del turismo religioso, culturale e naturalistico.
Valorizzare il viaggio insieme alla meta, unendo tutti i punti del percorso che separano il turista dalla sua destinazione, per creare una rete di esperienze in grado di lasciare un segno tangibile nello spirito e nella memoria, tale da ampliare la conoscenza dei luoghi e dell’accoglienza predisposta.
In definitiva, l’urgenza è quella di “fare rete”, creare nodi e snodi capaci di smistare al meglio il turismo che verrà, indirizzandolo verso una dimensione umana, lenta quanto il passo del viandante che si arricchisce del suo stesso viaggiare.
Nelle diverse opinioni dei protagonisti che ieri hanno dato il via alla 7° edizione (in terra paolana) dell’importante appuntamento, il filo conduttore che ne ha caratterizzato le similarità è stato – appunto – il ripristino di condizioni esperienziali compatibili all’andamento della vita umana e, soprattutto, l’instaurazione di una rete di rapporti necessari ad affinare gli interventi da compiere su tutti i piani che risultano ancora carenti (infrastrutture, servizi e quant’altro).
Di seguito si propone pertanto un video realizzato per l’occasione, con interviste (a Padre Antonio Bottino, al sindaco Roberto Perrotta, al moderatore del dibattito, Maurizio Arturo Boiocchi e al presidente dell’ATS, Riviera di San Francesco, Giuseppe Ollio) utili a comprendere quanto sia cambiato l’approccio ad un turismo che in Calabria – nella fattispecie – è stato compreso solo da una sparuta minoranza di operatori, amministratori e associazioni.