lungomare di paola

Paola – Stipendi comunali a rischio, il sindaco chiederà un’anticipazione?

Stanti le indiscrezioni sortite dall’incontro che, nel pomeriggio dell’altro ieri, ha visto impegnati il sindaco Basilio Ferrari da un lato e la “Rappresentanza Sindacale Unitaria” (Rsu) dall’altro, per i dipendenti del comune di Paola non sarebbe ancora giunto il momento di brindare ad uno “scampato pericolo”. Perché secondo la versione ufficiosa data sull’appuntamento, la priorità sulla quale sembrerebbe essersi concentrato il primo cittadino, avrebbe riguardato l’erogazione degli stipendi cristallizzata al futuro prossimo e non alla risoluzione del problema dichiarato dal segretario Nicola Falcone allorquando – quasi una settimana fa – ha lamentato una prospettiva fatta di diciassette mesi “senza stipendio” per l’intera pianta organica dell’ente. Basilio Ferrari, ostentando ulteriore sicumera rispetto a quella manifestata all’atto della sua “fuga” dalla riunione tenutasi al Sant’Agostino nei giorni scorsi, avrebbe preannunciato l’intenzione di chiedere un’anticipazione di cassa alla BPER, istituzione che gestisce la tesoreria del comune di Paola. L’operazione paventata, in controtendenza rispetto a quanto ha riferito il garante amministrativo Falcone – il quale ha chiaramente detto che la banca «non ci concede anticipazioni di cassa […] col pretesto che siamo un cattivo cliente» – potrebbe nascondere l’intenzione di guadagnare tempo in vista di qualche altra mossa a sorpresa, anche se obiettivamente “tardiva” in quanto i soldi – sempre a detta del segretario – «sono finiti». Indipendentemente dall’esito di questa paventata manovra “politica”, sul versante amministrativo bisogna registrare un dato di fatto incontrovertibile, ovvero la constatazione che l’attuale maggioranza di governo cittadino non è entrata prima in questa impasse grazie ad iniziative poste in essere da Roberto Perrotta. Proprio al predecessore di Basilio Ferrari andrebbe infatti tributato il merito d’aver iniziato la controversia con quel “Ministero di Grazia e Giustizia” che, non avendo versato al comune le quote relative alla gestione del Tribunale negli anni scorsi (per un presunto totale di oltre due milioni di euro) ha dovuto rimborsare alle casse dell’ente le tranche del proprio debito, soldi serviti fino ad oggi – così come ha dichiarato Nicola Falcone (riferendosi però ad una cifra di 950mila euro) – a garantire la regolarità e l’integrità dell’erogazione degli stipendi fino allo scorso settembre. Un’omissione persistente nelle sortite dell’amministrazione in carica, che pare concentrata a godere in silenzio dei privilegi provenienti dal passato, stigmatizzando soltanto le negatività (si pensi anche ai 900mila euro “beneficiati” per la messa in sicurezza dei corsi d’acqua “Licciardo”, “Mancoligatti”, “Varco le Chianche” e “Scirocco”, manutenuti grazie ai fondi richiesti dal sindaco messo all’indice negli ultimi anni). Tutto ciò mentre prosegue la pratica degli affidamenti “esterni” lautamente retribuiti, operazione che – coi dipendenti in apprensione – fa storcere il naso alla politica d’opposizione (anche quella extraconsiliare che – con “Paola che Vorrei” – ha rivolto il tiro contro i «tagli superflui alla spesa pubblica» su cui  «non è più possibile tergiversare»).

About Francesco Frangella

Giornalista. Mi occupo di Cronaca e Politica. Sono tra i fondatori del Marsili Notizie ed ho collaborato come freelance per varie testate.

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