lungomare paola

Paola – Intervento di Ferrari alla base dell’assetto “tecnico” del waterfront?

La calura agostana, giorno dopo giorno, continua a sciogliere le certezze granitiche con cui la passata amministrazione aveva tentato di zavorrare la bolla speculativa più gonfiata dell’ultimo quinquennio.

Man mano che le corde d’ancoraggio allentano la loro tensione, nel variopinto pallone di invettive e recriminazioni in cui galleggia l’infrastruttura più controversa della gestione Ferrari, iniziano a vedersi elementi costituitivi più eterei del gas metano (elemento tanto “caro” all’ex vicesindaco Francesco Sbano, che ne aveva fatto argomento di sfida sul web durante le scorse elezioni).

francesco sbano

In poche parole, per quanto riguarda la “manutenzione straordinaria del Lungomare San Francesco di Paola e realizzazione nuovo waterfront”, c’è poco e niente.

Non c’è la copertura finanziaria, non c’è la firma di un contratto stipulato secondo le tempistiche di legge, non ci sono le migliorie mostrate nel corso di un’indimenticabile conferenza stampa, non c’è la viabilità promessa, non c’è l’azzurra pista  deputata al “running” e non ci sono nemmeno i torroncini necessari a guarnire il restante chilometro di ciclovia che arriva alla rotonda lato San Lucido (cordoli la cui spesa sarebbe stata possibile se solo fosse passata la determina “fantasma” n.42 che, però, l’ingegner Fabio Pavone s’è visto bocciare dall’ufficio ragioneria).

Ad essere rimasti col cerino in mano, adesso sono solo i tecnici coinvolti nell’opera, ovvero l’ingegner Fabio Pavone (responsabile unico del procedimento) e l’architetta Angela Maria Marcelli (direttrice dei lavori), che sulla scorta di presunte rassicurazioni “ex-amministrative”, si sono spinti oltre la sopportazione normativa degli allestimenti cantieristici.

Tuttavia, a monte delle loro recenti responsabilità, c’è un atto sindacale, risalente ad aprile ed emanato dall’ex primo cittadino Basilio Ferrari, un dispositivo con cui i due professionisti sono stati indotti a confidare in alcune possibilità che – alla luce dei fatti successivamente verificatisi – si sono rivelate inesistenti.

Perché quando l’ex sindaco ha intimato la ricerca di ulteriori spazi di parcheggio, la ditta esecutrice dei lavori non aveva ancora visto il becco di un quattrino.

Infatti, la Scutieri Costruzioni di Catanzaro, il primo sesto dell’intera cifra vantata per l’opera, l’ha avuto solo nel giugno scorso, quindi due mesi dopo l’intervento del “giovane vecchio sindaco” e quasi sessanta giorni dopo la firma del contratto.

Eppure i lavori sono cominciati in fretta e furia a dicembre dell’anno scorso, e la ditta – norma alla mano – avrebbe dovuto pretendere il contratto almeno a trenta giorni dall’inizio.

Invece il documento è stato firmato ad aprile (quando era ancora chiaro che mancavano i soldi per pagare l’opera) e, come se non bastasse, i lavori sono proseguiti fino alla loro inedita e originale “consegna parziale”, avvenuta sotto elezioni.

Si tenga presente che la determina di aggiudicazione dei lavori, la 344 del 23 novembre scorso, è priva sia del visto di regolarità contabile, sia della copertura finanziaria.

A questo punto, a parte un immaginabile interessamento dell’Autorità Nazionale Anti Corruzione (Anac), è probabile anche quello della Procura, soprattutto considerando i tanti incidenti già avvenuti (l’ultimo solo ieri mattina).

About Francesco Frangella

Giornalista. Mi occupo di Cronaca e Politica. Sono tra i fondatori del Marsili Notizie ed ho collaborato come freelance per varie testate.

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