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Senza soluzione di continuità, l’attenzione degli inquirenti sta concentrandosi su tutto ciò che è stato fatto nel comune di Fuscaldo.
Dopo aver azzerato i vertici gestionali dell’amministrazione, con l’arresto del sindaco Gianfranco Ramundo, del vicesindaco Paolo Cavaliere e dell’assessore Paolo Fuscaldo, presi insieme nella “retata” che ha portato al fermo di altre 11 persone (di cui due soltanto non sono finite dietro le sbarre), i Finanzieri del Comando Provinciale di Cosenza e quelli della Compagnia di Paola, si sono recati nuovamente dalle parti della Casa di Vienna per un ulteriore approfondimento delle indagini.
Stanti le indiscrezioni trapelate, pare che ieri mattina gli uomini in divisa abbiano concentrato la loro attenzione sulle attività registrate nel settore dei Lavori Pubblici, acquisendo materiale dagli uffici amministrativi.
Ciò potrebbe esser conseguenza di quanto emerso durante gli interrogatori di garanzia degli arrestati, oppure di quella proroga d’indagine richiesta tempo addietro dagli inquirenti, con la Procura che ha presentato istanza al giudice per aver più tempo di modo da valutare la posizione di altre persone, attualmente indagate sebbene escluse dall’operazione “Merlino”.
Con queste premesse è altamente probabile che quello di Fuscaldo sia soltanto uno degli anelli della catena ormai “ingranata” dagli inquirenti, che dopo aver arrestato taluni percorsi amministrativi messi in piedi lungo tutto il Tirreno cosentino, ora potrebbe iniziare ad interessare anche Paola.
Si dà infatti il caso che, in seguito all’imponentissimo sequestro di atti e documenti operati ad Agosto del 2017 (per un ripasso in merito clicca qui) molti componenti dell’amministrazione passata alla storia come quella a guida di Basilio Ferrari, siano stati ascoltati in Procura, con interrogatori che ancora ieri – con l’audizione di un tecnico – hanno incrementato il volume di un’indagine che ormai pare prossima alla conclusione.
