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Paola – Il “Punto Unico di Accesso” (Pua) nel mirino di Falbo&Anselmucci

Continuando ad incalzare l’amministrazione comunale su ogni tematica, i rappresentanti consiliari di “Progetto Democratico” confermano l’attitudine da «sentinelle» annunciata nel corso di consigli comunali e note a mezzo stampa.

A finire nel mirino dell’ex candidato a sindaco Pino Falbo e dell’ex dirigente dell’Ufficio Ragioneria, Anna Anselmucci, è adesso il servizio “PUA” (Punto Unico di Acesso), che dovrà essere attivato nei comuni che ricadono nel distretto socio assistenziale “Paola-Cetraro”.

I due consiglieri di minoranza hanno ribadito le ragioni per l’istituzione del Pua, spiegando che si tratta di un servizio «svolto da assistenti sociali che si occupano di: analisi del bisogno degli utenti anziani non autosufficienti; attivazione dei servizi sociali comunali in caso di bisogni semplici; presa in carico di bisogni complessi; redazione di relazioni di servizio sociale, predisposizione Pai; compilazione modulistica di servizio; preparazione e predisposizione di report di aggiornamento; verifica e controllo etc».

Visto che per essere gestito, il PUA necessita di cooperative accreditate presso il Comune capofila (Paola), i consiglieri di minoranza si sono chiesti: « Qual è la cooperativa appaltatrice della gestione Pua? Può eventualmente la cooperativa appaltatrice della gestione Pua essere anche accreditata ed erogatrice dei servizi di assistenza?».

Quindi, in un crescendo di dubbi, hanno tuonato: «Esiste un regolamento che disciplina il servizio Pua? Quando partirà il servizio di assistenza? Atteso che gli assistenti sociali del Pua comunicano agli utenti il periodo di inizio dei servizi, le cooperative accreditate sono state anch’esse informate? Si è mai svolta una riunione con il Terzo Settore, Comuni del Distretto, Organizzazioni Sindacali per la programmazione dei Servizi Sociali? Se si, in che data? E’ stato redatto un verbale della riunione? Esiste una relazione dettagliata sui fondi che il Comune andrà a gestire per l’intero Distretto Socio-Sanitario, compreso il Fondo sulla non Autosufficienza Regionale? E’ stato istituito l’Ufficio del Piano di Zona? Quali criteri sono stati adottati? Dov’è ubicato l’Ufficio? Esiste un accordo di Programma? Quale criterio è stato adottato in merito al Servizio da erogare agli utenti? Quali cooperative risultano accreditate per l’erogazione dei Servizi? Quale criterio si adotta per assegnare gli utenti alle cooperative accreditate? Chi valuta lo stato psicofisico degli utenti? Se esiste una Commissione di valutazione da chi è composta? Viene garantita la Privacy all’interno dell’Ufficio del Piano di Zona? Esiste un protocollo? E’ stato mai approvato un regolamento propedeutico alla programmazione dei Servizi? Quale ruolo ha avuto il Distretto nella programmazione dei Servizi? Le cooperative sociali che hanno svolto i servizi di assistenza domiciliare fondo Pac sono state pagate?».

Quesiti che, rivolti all’intera maggioranza, dovrebbero ora investire il settore municipale che se ne sta occupando.

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