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Le cose stanno così, ci sono: una gara di Beach Cross da organizzare, una siccità di gasolio comunale e una ruspa da fare lavorare. Vedete voi che s’ha da fare.
Svolgimento:
Bisogna organizzare una gara di Beach Cross che abbia una valenza regolamentare sul calendario di riferimento. Il luogo scelto per “creare” materialmente la pista è un tratto di spiaggia antistante il manufatto che ora occupa lo spazio che fu dello Stadio Tarsitano, sul Lungomare San Francesco di Paola, tra i lidi “Oasi” e “Beniamino”. A disposizione una ruspa a secco, qualche giorno di tempo e tanta buona volontà.
Operazioni:
CONSIDERATA
la siccità di gasolio “comunale”, dovuta all’indisponibilità economica dell’ente stesso (siccità talmente vigorosa da tenere fermi i mezzi di servizi essenziali come gli scuolabus degli scolari paolani), l’unica risorsa disponibile rimane l’investimento privato.
VISTO
che a Paola esistono operatori virtuosi, capaci di supportare un’iniziativa volta all’intrattenimento collettivo anche mettendo di propria tasca le risorse necessarie (prospettando – magari – di recuperarle attraverso i servizi accessori legati all’evento in sé)
SI RICHIEDE
l’aiuto a questi ultimi per finanziare l’acquisto del gasolio necessario all’espletamento di tutto il lavoro possibile alla pala gommata.
TRALASCIANDO
la figura del palista e considerando il modello Caterpillar della pala gommata, è previsto un consumo medio orario di circa 20-25 litri di carburante (che è quanto una ruspa di quelle dimensioni consuma in modalità “operativa”) , stimando un lavoro di almeno due ore e mezza al giorno (che spalmati sui giorni in cui la ruspa ha lavorato sulla spiaggia, danno un totale di dodici ore e mezza di lavoro) e arrotondando per difetto la stima del diesel e dei consumi orari
SI PREVEDE UNA SPESA DI
400 Euro
MA
se il costo del Diesel viene ricalcolato, passando dalla cifra di 1.6 Euro a quella di 1.7, se anziché quantificare il consumo su 20 litri ad ora lo si riconsidera a 25 e se il lavoro materiale della ruspa viene portato da 2 ore e mezza a 3 (aggiungendo che la pista ha dovuto subire un vigoroso restyling richiesto dai commissari di percorso che non l’avevano trovata regolamentare), il risultato arriva a raggiungere (approssimativamente e sempre per difetto) i 640 Euro che, alla luce delle dichiarazioni qua e là rilasciate da coloro che hanno condotto l’iniziativa, stona. Perché si allontana – e di parecchio – dalle cifre prospettate. In entrambi i casi (sia quello che arriva a 400 Euro sia quello che arriva a 640) ci sarebbe una discrepanza oscillante tra i 250 ed i 490 Euro che non troverebbe giustificazione (sempre arrotondando per difetto).
A meno che… la filantropia dei privati paolani sia tale da aver raggiunto agevolmente queste cifre.
N.B. Adesso c’è da stabilire i costo per riportare la spiaggia alle sue forme naturali. Ci penseranno nuovamente i privati?
Risposta al Problema: La ruspa del comune di Paola potrebbe essere stata modificata da un mago che ne avrebbe consentito il funzionamento anche col motore, i consumi e i costi di una Lambretta.
A meno che… Pantalone (nota mascherina del Carnevale) non abbia messo mano al portafoglio (pubblico) creando i presupposti per farsi ringraziare in sede d’intervista sulla micro web tv istituzionale della Città e garantendosi un’esistenza politica finora inaudita in sede di Consiglio Comunale. Ma questo cozzerebbe contro l’immagine della Città “viva” che si vuole trasmettere, in quanto ne certificherebbe lo stato di morte cerebrale. Perché una Città che vive di eventi e poi muore nei servizi essenziali per le sue nuove generazioni (il riferimento è ai pulmini scolastici), è una Città che ha smesso di pensare. Ma a questo non si può (o vuole) credere.
