San Francesco di Paola

Ostensione per il Boss, i fedeli “dovevano” aspettare

Sono sempre più negativi i particolari che starebbero emergendo dall’inchiesta condotta dalla DDA di Catanzaro che vede protagonista – suo malgrado – la statua di San Francesco di Paola mostrata in processione per le vie di Petilia Policastro (KR).

Da un approfondimento delle indagini s’apprende che, per effettuare la sosta ostensiva dinnanzi al frantoio di Vincenzo Manfreda (presunto Boss di una cosca di ‘ndrangheta), era necessario operare un fuori programma non compreso nel percorso ufficiale predisposto dagli organizzatori.

A quanto pare, per benedire un luogo simbolico per la cosca di cui Manfreda sarebbe stato il presunto Boss, il tempo impiegato sarebbe ricaduto sull’attesa dei fedeli disposti ordinatamente in chiesa per aspettare il ritorno della sacra effige.

Incurante di questo aspetto, il Boss Vincenzo Manfreda avrebbe imposto lo stazionamento della statua di San Francesco di Paola per dimostrare ai cittadini, ed agli eventuali clan rivali, il potere egemone della sua cosca sul territorio. Un potere talmente efferato da non mostrare rispetto neanche nei confronti di un Santo distintosi per opere di carità volte all’abbattimento delle classi sociali.

Ora gli inquirenti vogliono chiarire se la mancata opposizione a questa sosta forzata sia stata determinata da un atteggiamento intimidatorio subito dagli organizzatori, oppure se vi siano state complicità e connivenze.

Nei prossimi giorni, se non nelle prossime ore, se ne saprà di più.

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