recinzione sul lungomare

[PAOLA] Recinzione sul lungomare “privata”. Smontaggio “pubblico”

Lo smantellamento della recinzione che avrebbe dovuto difendere i paolani dagli eventuali pericoli di un cantiere mai allestito, avrebbe tutti i tratti dell’operazione per la quale non andare eccessivamente orgogliosi. Sebbene su internet continuino effluvi fotografici, prodotti dalla solita fonte di propaganda amministrativa, molti osservatori palesano dubbi riguardo l’effettiva necessità di adoperare, per il suddetto lavoro, operai del comune.

Secondo le opinioni registrate nei pressi dell’ormai ammainata bandiera portuale cittadina, sussisterebbero le condizioni per domandarsi come mai, allo smontaggio, non abbia preso parte diretta la società che avrebbe dovuto operare per la costruzione del porto.

Molti cittadini, in sostanza, si chiedono: «Ma al termine dello smantellamento, il comune presenterà una fattura alla Marina di San Francesco S.p.A.?».

Domanda lecita e condivisibile, visto che – come già scritto – l’ente municipale di Paola è “solo” parte al 30% di un’organizzazione condivisa con due privati.

Allo stato attuale, gli operai che hanno svolto questa mansione – per un logico calcolo – sono stati impegnati esclusivamente sul fronte “smantellamento”, venendo a mancare su tutti gli altri fronti che investono una città di oltre 14.000 abitanti. A questo punto, visto che anche la pala meccanica del comune è stata impegnata nella giustissima opera di pulizia della spiaggia, almeno la nafta verrà recuperata?

La questione non pare preoccupare l’asset gestionale del comune. Anzi, negli ultimi giorni sta registrandosi una recrudescenza degli slogan, proposti a mo’ di “prima” e “dopo” su alcune strombazzanti bacheche da tour operator, nelle quali non è chiarito alcun aspetto economico relativo alla faccenda.

Fermarsi soltanto all’evidenza, senza spiegare le modalità attraverso le quali si è potuto giungere a questo risultato, potrebbe essere un ulteriore dato che – col senno di poi – i paolani potrebbero rimpiangere in bolletta. Senza dimenticare che, sebbene siano stati sradicati, gli “odiosi” pannelli di cui era composto il recinto costerebbero circa 250 euro cadauno. La speranza è che vengano custoditi “gelosamente”.

About Francesco Frangella

Giornalista. Mi occupo di Cronaca e Politica. Sono tra i fondatori del Marsili Notizie ed ho collaborato come freelance per varie testate.

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