montagna e spiaggia

#nonsolomoda: Montagna e spiaggia, altri “nostri” dimenticati

Le inquietanti confessioni del collaboratore di giustizia Mattia Pulicanò, pusher legato alla cosca Lanzino-Rua, che ha parlato agli inquirenti di veleni e scorie interrati a Lattarico, aprono un ulteriore squarcio sul fronte delle preoccupazioni ambientali da riservare a tutto il territorio della provincia di Cosenza.

Stanti le cronache e le inchieste aperte qua e la da ogni procura, sembrerebbe che nessun angolo della terra che fu celebrata come Magna Grecia, sia esente da scempi e disastri che solo il corso di molti anni potrà cancellare.

Le radici di questo repellente fenomeno affondano in tempi lontani, talmente remoti da essere diventati quasi un aspetto folkloristico del sudicio presente. Un’attualità condizionata da ombre che s’allungano ad ogni tornata elettorale, che s’alimentano di tenebre imprenditoriali senza alcuno scrupolo e che si riproducono all’infinito millantando crediti presso la povera gente che, disperata, aziona gli strumenti per ogni indiscriminato occultamento.

Non si sporcano le mani i signori dell’affare, loro coi soldi comprano braccia di operai affamati che – consapevoli della gravità della loro azione – corrono ogni rischio pur di portare il pane a casa. Stessa operazione che, in astratto, compiono coloro che si piegano al voto di scambio.

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Il desolante scenario del “largo” attiguo all’uscita lato Paola della galleria lunga della 107 (Crocetta)

Dal letto in cui scorre inquinato il fiume Oliva, alle “strisce ripugnanti lungo la costa” paolana, l’impronta criminale ha identica matrice, le stesse connivenze stratificate, aggravate – in molti casi – dall’indolenza di una popolazione che partecipa allo scempio disorientando persino gli inquirenti che, così attardati nel passo, perdono spesso l’attimo giusto per colpire nel segno.

Come altro si può definire, se non connivenza e complicità colpevole, l’indecoroso degrado che da bella mostra di se ai tornanti d’ogni curva della Crocetta? Laddove oltre ai veleni e alle scorie occultate nella vicina Lattarico, dormono placide buste con angurie, lattine, assorbenti e quant’altro sia a disposizione della casa di ognuno. Le dispense d’ogni scampagnata sono note a tutti: perché lasciarle putrefare sotto al sole di un’estate che dovrà ritornare?

montagna e spiaggia
Ordinario stato della spiaggia pubblica paolana

È inutile avvelenarsi con la politica e con la ‘ndrangheta se i primi garanti dello status quo sono dentro ad ogni casa.

Oggi a Paola andrà in scena l’ondata di sdegno partita dal mare sporco, un moto spontaneo che s’infrangerà su di una battigia inguardabile, una spiaggia violata da ogni sorta di rifiuto. “Salviamo il nostro mare”, quel “Mare Nostrum” che fu culla di civiltà e teatro di scambi d’ogni sorta, oggi castrato da reti strascicate da pescherecci impuniti, da sbocchi di depuratori “votati” alla causa e da opere messe in campo solo sulla carta.

montagna e spiaggia Anche li, buste di rifiuti “domestici”, liberano percolato e plastica fusa sui granelli arroventati dell’ennesima stagione senza ritegno.

Nessuno pensa a “salvare la nostra montagna”, forse perché li l’inquinamento si nota a ferragosto, o probabilmente perché non ci sono gestori di “stabilimenti montanari” che salgono su qualche traliccio. Eppure dalla montagna scendono i fiumi che sfociano a mare e che, in molti casi, intubati giungono ai rubinetti delle civili abitazioni. Nessuno ha pensato di “salvare la nostra spiaggia”, quando a Paola – tanto per fare un esempio – era reclusa dietro un deturpante reticolato per la costruzione di un porto immaginario, i cui consiglieri societari ancora spartiscono lauti corrispettivi.

Il problema sorge solo quando le condizioni materiali della sua soluzione esistono già o almeno sono in formazione. Forse, in quest’ultimo scampolo d’estate, nessun problema è realmente sorto. Così come nessuna soluzione.

 

 

About Francesco Frangella

Giornalista. Mi occupo di Cronaca e Politica. Sono tra i fondatori del Marsili Notizie ed ho collaborato come freelance per varie testate.

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