marco focetola

Il Palazzetto dello Sport di Paola diventa “un caso”

Una situazione caotica, pronta a deflagrare, è quella che starebbe condizionando le attività del palazzetto dello sport paolano. Il comunale “Tonino Maiorano” sarebbe in balia della politica gestionale di una sola società sportiva che – probabilmente per una precisa logica funzionale – starebbe determinando un graduale isolamento selettivo degli altri soggetti che vorrebbero usufruirne.

Indipendentemente dal grado di agibilità della struttura, messo in discussione per questioni riguardanti la mancanza di un documento che la certifichi, tutti coloro che non sarebbero nel giro gestionale della palestra starebbero vivendo ore d’apprensione per la propria attività. Perché sembrerebbe impossibile continuare un rapporto con un privato che starebbe comportandosi da “proprietario”, infliggendo canoni di utilizzo al di sopra delle loro possibilità materiali.

I fatti, come è noto, risalgono all’atto deliberato dall’esecutivo Ferrari che, in virtù della dichiarazione di dissesto dell’ente, ha certificato la propria incapacità manutentiva riguardo molte attività un tempo appannaggio del comune. Tra queste ci sono il palazzetto dello sport intitolato al compianto Tonino Maiorano e la contigua struttura telonata dedicata a Vittorio Sarpa, due centri d’aggregazione giovanile molto frequentati e capaci di offrire, alle nuove generazioni di Paola, spazi “formativi” nei quali poter crescere in sicurezza. Al riparo dalla strada e dalla devianza, molti giovani paolani hanno avuto modo di coltivare il proprio talento e – indipendentemente dalle condizioni economiche di ognuno – hanno potuto accrescere il proprio bagaglio culturale, guidati da altrettante generazioni di formatori che hanno addirittura investito nella possibilità di creare una propria scuola.

Ma oggi, il fiorire di iniziative che nel tempo hanno dato finanche lustro allo sport cittadino, è messo a repentaglio dalla crisi finanziaria dell’ente che, in maniera piuttosto repentina, ha declinato ogni possibilità di intervento in favore della gestione monocratica di chi – al momento – dovrebbe essere l’unico ad aver speso qualche soldo di propria tasca. Anche se pare che il contatore dell’Enel sia ancora intestato al comune (che quindi dovrebbe pagare la bolletta) e che lo stesso municipio percepisca un irrisorio canone mensile a fronte della concessione del solaio del palazzetto, utilizzato da una ditta privata che vende l’energia elettrica ricavata dai pannelli solari li sopra installati. Addirittura, sembra che i fori praticati per piazzare l’impianto fotovoltaico, abbiano causato infiltrazioni di acqua piovana che ad ogni temporale funesterebbe le attività degli atleti impegnati sul campo e dei tifosi presenti sugli spalti.

Una crisi che, sebbene fosse partita sotto lo sguardo istituzionale del segretario comunale, sarebbe stata gestita in questa maniera direttamente dal detentore assessorile della delega allo sport. Un interlocutore cui, i referenti apicali delle società sportive impegnate nel palazzetto, vorrebbero riuscire ad approcciarsi. Perché sarebbe l’unico in grado di intervenire per sbrogliare la matassa, talmente intricata da non escludere proteste plateali nel breve termine.

About Francesco Frangella

Giornalista. Mi occupo di Cronaca e Politica. Sono tra i fondatori del Marsili Notizie ed ho collaborato come freelance per varie testate.

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