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La devozione cittadina rivolta al Patrono è tale che, dinnanzi agli ingressi di molte private abitazioni, la presenza di statue e manufatti raffiguranti la figura di San Francesco è talmente diffusa da essere ormai assimilabile ad un ornamento “tradizionale” della stessa Paola. È un tributo autentico e spontaneo, sentito al punto che molti non baderebbero a spese pur di avere sempre al fianco “la” figura che, più d’ogni altra, è riferimento identitario e spirituale dei paolani. Si tratta quindi di manufatti pregevoli, spesso adornati con offerte votive degne dell’ambito ecclesiastico, simulacri a cui persino i passanti occasionali tributano gesti e rituali tipici dei luoghi di culto.
Pertanto suona molto sgradevole l’eventualità, già verificatasi in passato, concernente un danneggiamento o – peggio – un furto delle amate statuine. Ma siccome in città il peggio ormai pare non avere fine, l’odiosa pratica di trafugare siffatti simulacri, è ripresa a ritmo battente.
Secondo alcune indiscrezioni, ad essere nuovamente entrate nell’orbita d’interesse dei ladri, sarebbero le sculture del Patrono poste nei pressi dei condomini. Lamentele in tal senso si sarebbero registrate già nei quartieri di Rione Colonne e Fosse del Rango, mentre – come denunciato direttamente dall’ultima vittima – un furto è stato sicuramente compiuto a Sant’Agata. Li, a cavallo tra due centri commerciali, c’è la dimora di una famiglia che, in pieno giorno, ha visto sottrarsi il proprio San Francesco. La statua, dell’altezza di circa un metro, era posta su di un piedistallo impreziosito da una luminaria sempre accesa. Sconvolta la capofamiglia che, accortasi per prima dell’ammanco, avrebbe accusato un malore. L’auspicio della donna, a questo punto, è quello di diffondere la notizia di quanto accaduto per invogliare gli altri a stare “guardinghi”.
