Capalbo durante l'incontro

Amantea. Svolta la prima tappa di Eretico Tour

Una serie di comandamenti, nove, che possono insegnare qualcosa a ciascuno di noi, rappresentati da altrettanti giovani imprenditori. Ha inizio così la prima tappa di “Eretico Tour”, svolto sabato 16 gennaio presso l’Hotel La Tonnara di Amantea, organizzato da Massimiliano Capalbo e fortemente voluto da Gianluca Miceli, consulente di direzione dell’hotel.

A moderare, lo stesso Capalbo, imprenditore turistico e ideatore di “Orme nel parco”, a Zagarise, dove si possono intraprendere vari percorsi, da quelli più avventurosi a quelli extra sensoriali, realizzati dove un tempo non esisteva nulla, nemmeno la corrente elettrica, ridefinendo così il concetto di turismo montano in Calabria.

Eretico Tour vuole dimostrare che anche in Calabria è possibile agire e fare impresa, al contrario di quanto affermano i luoghi comuni che da una vita tutti ripetono,  e molte sono state le associazioni e le realtà che hanno testimoniato un cambiamento avvenuto, anche se con non poche difficoltà.

Stefano Caccavari di San Florio ha creato un orto di famiglia con ben 150 partecipanti  – il più grande fin’ora in Italia di questo tipo – dove ognuno coltiva i propri ortaggi e frutti, su un terreno ad uso civico che era destinato ad ospitare la seconda discarica più grande d’Europa, tutelando così insieme ai suoi concittadini il territorio.

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Nadia Gambilongo di “I giardini di Eva”, che insieme agli alunni dell’istituto comprensivo di Rende “Giovanni Falcone”, ma anche con altri volontari che si sono avvicinati al progetto, ha messo a dimora 60 tra piante e arbusti presso il quartiere viale dei giardini, al fine di prendersi cura dei beni comuni e ricreare zone di condivisione.

È Lucia Parise di “Erbanetta” a parlare di “Ambientiamoci”, iniziativa dello scorso dicembre per salvare la Grotta delle Palazze di Mendicino,che ha dato vita a escursioni, didattica ambientale, passeggiate e percorsi speleologici.

Tre sono punti i fondamentali tenuti in considerazione da Ivan Arella, che con l’associazione La Piazza organizza ogni anno il Cleto Festival: conoscenza diretta del luogo, collaborazione, e recupero di rapporti umani. Il festival, evento basato non solo sulla musica ma anche sulla cultura, l’arte e la gastronomia, per gli organizzatori rappresenta un vero e proprio atto di resistenza che da risonanza ad un piccolo borgo.

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L’energia di Deborah de Rose, nonostante i pregiudizi della gente, ha dato vita a Cosenza a “Interazioni Creative”, un luogo dove arte e un pizzico di follia si incontrano, e ognuno può dare spazio alla creatività valorizzando il proprio talento.

Roberta Caruso ha parlato invece della sua “Home for Creativity”, in cui la casa della sua famiglia è diventata luogo di scambio culturale, un posto a Montalto dove sentirsi accolti, e passare una vacanza di approfondimento durante la quale ci si incontra scambiandosi storie.

A contrastare lo spopolamento di Jacurso ci pensa Rosamaria Limardi con “Jacurso da vivere e imparare”, mettendo insieme ospitalità e tradizioni, incuriosendo il viaggiatore, che ritorna indietro nel tempo.

E infine Miriam Pugliese e Domenico Vivino che a San Floro che con il loro “Nido di seta” hanno recuperato la tradizione dell’allevamento del baco, la quale seta non è utilizzata solo in modo convenzionale. Un progetto sperimentale che coinvolge la ceramica di Squillace, ha infatti l’intento di realizzare insieme dei gioielli. Inoltre Miriam e Domenico producono anche una buonissima confettura di mora di gelso, quest’ultimo nutrimento del baco. Dimostrazione che anche un terreno abbandonato può dare vita a progetti di tradizione e di innovazione, creando sviluppo economico.

Dopo un lauto pranzo presso la stessa Tonnara, il pomeriggio è stato dedicato al dibattito e alle domande da parte del pubblico, che è intervenuto parlando delle proprie esperienze eretiche. Perché Eretico è un modo diverso di vedere il mondo, è un’impresa umana prima che economica, che dimostra che ognuno di noi può farsi istituzione incidendo positivamente sul nostro territorio, in barba a tutti i pregiudizi di chi per screditarci ci dice che non ce la faremo mai!

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