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Con una votazione unanime, avvenuta lo scorso 16 dicembre, la giunta comunale paolana ha deliberato la proposta di “Costituzione del gruppo comunale di volontari di protezione civile ed approvazione di specifico statuto”.
In buona sostanza, Basilio Ferrari e suoi assessori, hanno ratificato un indirizzo di scelta volto a: «istituire il Gruppo Comunale Volontari di Protezione Civile». Probabile conseguenza di quelle esercitazioni svoltesi durante il periodo della crisi idrica (contraddistinto dalla più grave mancanza d’acqua potabile che Paola abbia conosciuto dal dopoguerra ad oggi) questa determinazione sembrerebbe seguire l’andazzo inaugurato con le evacuazioni delle scuole, con gli interventi straordinari riguardanti l’ambiente e con le sedute giornaliere che il sindaco fece in prefettura, allorquando si trattava di simulare la gestione di una situazione ad alto rischio (all’epoca si ipotizzò uno scenario post-attacco terroristico).
Per l’amministrazione che sta gestendo l’attuale fase di dissesto finanziario del comune, una delle priorità dell’esecutivo è consistita nella possibilità di usufruire di una legge del 1992, la quale – si legge nel testo – «stabilisce che il Sindaco è autorità comunale di Protezione Civile e che, quindi, al verificarsi di situazioni di emergenza nell’ambito del territorio comunale assume la direzione unitaria ed il coordinamento dei servizi di soccorso e di assistenza alle popolazioni colpite e provvede agli interventi necessari». Datosi che un controllo organico di un’unica struttura sarà parso più gestibile, anziché riferirsi al collettivo di associazioni di volontariato presenti in città, il sindaco ha proposto l’istituzione di un unico “gruppo comunale”, il cui statuto è stato accluso alla deliberazione.
Nell’ottica del massimo risultato con il minimo sforzo (economico), nel documento è anche stabilito che: «i volontari presteranno la loro opera gratuitamente e pertanto non è prevista nessuna spesa a carico del bilancio comunale».
