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Il tempo della campagna elettorale per scegliere il prossimo sindaco, così come sancito dagli ex consiglieri comunali Ollio e Perrotta, è iniziato sul finire dell’anno scorso. Paola è ormai una città in pieno fermento ed ogni giorno nuovi elementi sorgono dinnanzi al panorama del cittadino-elettore. Ovviamente, dato che chi amministra è probabilmente intenzionato a cercare accordi funzionali ad una riconferma, dalle parti del centrodestra tutto sembra immobile (l’unica novità è rappresentata dal presunto naufragio della base d’accordo sui cui, gli assessori Sbano e Gaetano, speravano di transumare in uno schieramento più competitivo di quello attuale), mentre il centrosinistra freme di novità. Se la parte più integralista dell’elettorato cittadino sta cercando di saldare insieme un arcipelago di posizioni “estreme”, una sorta di “Pangea” capace di convogliare gli interessi di tutte quelle sigle associative e movimentiste che combattono da sempre per questioni di principio, nel ventre molle della parte più moderata starebbero susseguendosi spasmi dovuti alla bontà di un programma condiviso. Secondo indiscrezioni sorte nei pressi del paradigma politico di stampo perrottiano, una discreta quantità di liste civiche starebbero sgomitando per proporre – immediatamente – un atteggiamento intransigente contro l’attuale amministrazione. Tra i tanti argomenti che si vorrebbe prendere per “smascherare” l’approssimazione che sembra regnare nel Sant’Agostino, su tutti sarebbe emersa la Sanità, col sindaco messo al centro del mirino per le ultime sortite riguardo la necessità di salvare il reparto di medicina del nosocomio San Francesco. «Ma come – si domandano alcuni di costoro – Basilio Ferrari non è colui che, in qualità di unico sindaco della fascia costiera, ha plaudito al piano di rientro del commissario Scura? Perché oggigiorno allibisce e chiede spiegazioni? Questa per noi è solo demagogia, è ora che ognuno risponda delle proprie responsabilità dinnanzi al popolo».
