unipro

Paola – Il “salasso” Tari su commercianti nel confronto 2015/2016

Dopo la durissima presa di posizione dei membri consociati nell’Unipro, molti tra coloro che gestiscono un’attività commerciale a Paola hanno voluto vederci più chiaro, chiedendo espressamente i valori della tariffazione applicata al tributo Tari 2016 per le utenze non domestiche. Considerando prioritario l’aspetto relativo alla variazione della pressione fiscale intercorsa tra il 2015 e l’annualità in corso, di seguito è riportato un semplice “specchio” che da conto dei rincari. Come denunciato ieri dall’Unipro, il dato più sorprendente riguarda i negozi di abbigliamento, calzature, libreria cartoleria, ferramenta e altri beni, salassati con un aumento quantificabile nell’ordine del 43,9% in più sulla “quota fissa” (precedentemente attestata su 1,28€ ed attualmente fissata su 2,29€) e nella misura del 30,2% in più sulla parte “variabile” (che l’anno scorso era di 2,73€ mentre quest’anno è “salita” a 3,92€), tuttavia anche gli altri rialzi non sono da meno.

Prendendo spunto dall’elenco deliberato in consiglio comunale dalla maggioranza afferente a Basilio Ferrari, si parte con la voce “Musei biblioteche scuole associazioni luoghi di culto”, cui fa riferimento quota fissa di 1,28€ ed una parte variabile di 2,39€, che significano un rialzo – rispetto al 2015 – rispettivamente del 19,8% e del 9,35%, perché le “vecchie” quote erano 1,02€ e 2,17€. Questo caso è emblematico, perché la percentuale di rialzo applicata è pressoché la stessa comminata alle restanti voci (la lista ne annovera trenta), ma esistono almeno tre “casi specifici” che – oltre alla già citata “anomalia” dei negozi di abbigliamento, calzature, libreria cartoleria, ferramenta e altri beni – nei quali la scure fiscale s’è abbattuta con vigore differente. Menzione speciale va a coloro che gestiscono “Attività artigianali di produzione beni specifici”, colpiti da un +20,2% per parte “fissa”, passata da 1,49€ del 2015 a 1,86€ dell’anno in corso, mentre la quota variabile è salita “soltanto” del 9,35% (in precedenza era di 2,56€, attualmente è fissata a 2,83€).

I “casi strani” riguardano invece i “Banchi di mercato generi alimentari” e i “Banchi di mercato beni durevoli” che, tanto per intenderci, sono costituiti dai famosi esercenti all’aperto che spesso agiscono anche in barba alle ordinanze sindacali. La tolleranza riservata nei loro confronti, riguardo la Tari, è andata ben oltre quella manifestata in occasione delle svariate occupazioni abusive di aree che col mercato alimentare domenicale non avevano nulla a che vedere, perché i rincari con cui è stata valutata la Tassa Rifiuti sulla loro attività constano di un misero 1,92% equamente ripartito per parte “fissa” e “variabile”. Loro infatti pagheranno 0,44€ per entrambe le quote, variando – rispetto allo scorso anno – di un solo, misero centesimo (nel 2015 pagavano 0,43€ per entrambe le voci). Indipendentemente dal criterio adottato dall’amministrazione comunale, suona veramente oscena la differenza tra costoro (cui va comunque l’apprezzamento della clientela soddisfatta per i prodotti messi in vendita) e quelli che a Paola vivono ed operano creando finanche le condizioni per dare occupazione ai cittadini. Stride in maniera molto vigorosa la differenza che intercorre tra quel picco del+43,9% caricato sui commercianti residenti e quel misero +1,92% comminato a chi a Paola fa solo affari e poi va via. Ma tant’è.

Il mistero di questa “carezza” tributaria avrà una sua ragione, ma è una risposta che sarebbe bello conoscere.

About Francesco Frangella

Giornalista. Mi occupo di Cronaca e Politica. Sono tra i fondatori del Marsili Notizie ed ho collaborato come freelance per varie testate.

Check Also

gratta e vinci paola

Paola – Gratta e vinci generoso a San Valentino: premio da 20mila€

La comunicazione è giunta nel giorno di San Valentino, direttamente dal gestore del gioco a …

Rispondi