Da sempre con altri colleghi abbiamo prestato, in modo totalmente gratuito, assistenza (non solo medica) ai tanti bisognosi che in questi anni sono giunti al nostro ambulatorio. Mi riferisco al periodo in cui giungevano a Paola i primi Rumeni, Ucraini, Marocchini.
Successivamente con la fuga di massa dall’Africa, ci siamo dedicati a questi sventurati, con i nostri modesti mezzi e l’aiuto di alcuni volenterosi specialisti.
Oggi alla luce di tanti episodi, è giusto che i tanti cittadini sappiano distinguere tra volontariato e associazioni che percepiscono regolari compensi dalla regione.
In Calabria il volontariato puro è ridotto a pochissime realtà, il resto sono delle società che stanno sorgendo come funghi, in quanto l’immigrazione è di fatto un affare colossale.
Molti alberghi e strutture fallimentari, inutilizzate, sono stati trasformati in lucrose residenze per immigrati.
Attualmente per ogni ospite adulto, il gestore del servizio, NON L’IMMIGRATO, percepisce TRENTA euro, mentre per un minore percepisce QUARANTACINQUE euro.
Non entro nel merito di ciò che dovrebbero garantire da contratto queste strutture, ma se pensate che volendo basta un piatto di pasta, qualcosa che si possa definire un secondo, aggiungete lenzuola e del personale assunto a discrezione, ecco che mafia capitale la potete moltiplicare all’infinito in tutte le regioni.
Che dire poi di molte ONG, di fatto anche queste si sono trasformate in lucrose industrie con profitti e dividendi.
Tutto ciò sta innescando, inevitabilmente, un atteggimento – non di razzismo – ma di rigetto verso tale situazione. Adesso non è più il tempo della pietà emotiva, bisogna che l’opinione pubblica spinga affinché i governi intervengano in quei paesi africani dove si possa investire per creare lavoro migliorando le condizioni di vita, senza foraggiare solo le classi dirigenti.
Giorni fa ho visitato dei ragazzi appena sbarcati dalla Libia, sui loro corpi erano chiari i segni delle torture e degli abusi subiti in quei Paese, mentre qualche mese fa abbiamo trovato delle ragazze in fase avanzata di gravidanza, in quanto questo è il pedaggio che si paga per partire dalla Libia.
Saltuariamente visito alcuni di questi centri, e constato che a distanza – anche di un anno – si continuano a tenere le stesse persone che si imbruttiscono, dovendo trascorre intere giornate senza far nulla, ciondolando tra un negozio ed un supermercato. Alla luce di tutto ciò è evidente che vi sono interessi colossali, affinché questa situazione si prolunghi all’infinito.
In questa totale confusione gli estremisti, sempre in nome di un Dio, hanno vita facile.
Adesso senza falsi buonismi e falsi diritti, bisogna porre dei freni ad una situazione esplosiva.
Molti sindaci francesi hanno vietato l’uso di indumenti femminili, quali il velo o altri, che contrastano enormemente con le consuetudini europee. Bisogna fermare assolutamente le moschee fai da te, dove si continua predicare l’odio nei riguardi dell’Occidente.
Personalmente, quando giungo in alcuni aeroporti islamici sono costretto a togliere ogni segno religioso. Non possiamo permettere che, a causa dell’embargo, alcune nazioni non possano ricevere neanche i farmaci salvavita, dove gli ospedali non possono operare in quanto manca l’energia elettrica.
Di sicuro se i vari governanti non daranno delle risposte credibili il nostro Paese, ormai diventato polveriera, esploderà in malo modo.