attilio romano

Paola – Attilio Romano, 82enne con un giovane Canzoniere da condividere

Nella cornice “polifunzionale” di Largo Sette Canali – composta da un palco con poltrone retraibili e scorrevoli su binario – il decano dei cantori paolani, Attilio Romano, è stato celebrato per la sua produzione artistico-letteraria.

Diretto dalla “Voce del Belcanto Italiano”, Cesira Frangella, il “Canzoniere” che trae il nome dall’autore di gran parte delle opere andate in scena, oltre alla stessa organizzatrice ha visto esibirsi una grande quantità di artisti (attori, ballerini e musicisti), applauditi da una folta schiera di pubblico che – superiore per numero rispetto ai posti a sedere – ha occupato ogni spazio disponibile.

Partito con le strofe della poesia “Chini Sugnu?” (Chi sono?) declamata da un simpatico bimbo, l’appuntamento è decollato sulle note dell’inno cittadino, scritto appunto da Attilio Romano e ratificato con apposito atto formale dalla seconda amministrazione Perrotta.

A proposito del sindaco, presente in prima fila insieme al consigliere Ivan Ollio, c’è da dire che oltre all’attuale c’era pure Antonella Bruno Ganeri, seduta anch’ella nel segmento centrale delle poltrone più vicine al palco, di fianco al celebrato 82enne.

Grande commozione hanno suscitato tutte le esibizioni, anche se particolare gradimento è stato riservato a quelle che hanno coinvolto più performer contemporaneamente, come ad esempio è accaduto nel caso del brano scritto da Pasquale Nicolini, musicato da Geppino Cilento e tradotto da Gino Campolo, dal titolo “Paolanella”, con il giovanissimo Enrico Gaetano a far vibrare la sua splendida voce, su cui ha danzato una ballerina dell’Academy di Susy Veltri mentre il “piccolo coro del Canzoniere” intonava il ritornello.

A margine dello spettacolo era anche possibile acquistare dei libri, tra i quali spiccava il saggio della paolana Caterina Provenzano che, all’opera del letterato paolano, ha dedicato uno studio «che vuole colmare – si legge – una lacuna nel panorama delle lettere della nostra regione: iscrivere Attilio Romano fra i massimi esponenti culturali della regione Calabria in quanto poeta dialettale e in lingua, prosatore, scrittore teatrale, saggista, documentarista dai testi con forte valenza formale e contenutistica, elegiaca e impegnata».

Espressioni di questo tenore sono state anche il fulcro delle tante “presentazioni” effettuate da Demetrio Guzzardi, la cui favella è stata compagna di ogni cambio di scena sul palco e anche sotto, quando Attilio Romano è stato sollecitato ad intervenire in merito alla “sua serata”.

Il poeta si è rivolto al pubblico per ringraziare tutti i presenti e il sindaco che, con evidente commozione, gli ha tributato un riconoscimento istituzionale (poi esteso a tutti coloro che si sono alternati sotto ai riflettori per contribuire alla buona riuscita della serata).

«Io 70 anni fa – ha concluso Attilio Romano – pensavo di non diventare mai vecchio, pensavo che i vecchi fossero altro, non io. Adesso è capitato a me». Anche se a giudicare dal gradimento del pubblico, e dalla folta presenza di nuove generazioni, forse quella nominata “vecchiaia” è una fase che, ad Attilio Romano, è capitata solo a livello anagrafico, perché la freschezza della sua opera ha tenuto incollati alla poltrona tutti i convenuti. Compreso il sottoscritto.

Segue un breve video report. Buona Visione

About Francesco Frangella

Giornalista. Mi occupo di Cronaca e Politica. Sono tra i fondatori del Marsili Notizie ed ho collaborato come freelance per varie testate.

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