sagra del tartufo di pizzo

Paola – Venan’ì Pizzo e si mintan’ì chiatt’ (esempio di forestiera invadenza)

Va bene che a Paola ormai manca soltanto la sagra dell’aria fritta per stabilire il record della valorizzazione d’ogni ovvietà, passi che fino al 21 settembre è ancora Estate e quindi è necessario far comprendere che la città è una di quelle a “vocazione turistica”, ma consentire che per la “celebrazione” di un gelato caratteristico della zona di Pizzo Calabro vengano infrante le basilari regole della civile convivenza, pare proprio un atteggiamento non adeguato.

Perché lasciare imbrattare i muri dell’area urbana con manifesti non autorizzati, per di più “coprenti” rispetto a quelli per cui altri – compreso il comune – hanno dovuto ottenere permessi e pagare dazi, non sembra la migliore strategia per lanciare o rilanciare l’immagine del posto.

Per di più considerando il fatto che non si tratta neanche di una réclame per un prodotto locale.

Quanto sembrano lontani i periodi preelettorali, quando bastava un’incollatura fuori posto per essere bollati col marchio di “affissione abusiva”!

Ovviamente s’attende una versione ufficiale in merito a quanto è stato perpetrato ai danni delle affissioni “regolari”.

Dalle foto in basso si può constatare l’evidenza dell’abuso perpetrato ai danni di un’affissione precedente e ancora (almeno fino al 27 settembre) “valida”.

About Francesco Frangella

Giornalista. Mi occupo di Cronaca e Politica. Sono tra i fondatori del Marsili Notizie ed ho collaborato come freelance per varie testate.

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