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Paola – L’economia del futuro potrebbe partire dal rifiuto. Nota stampa RBC

Nota diramata dal movimento politico “Rete dei Beni Comuni”, forza della minoranza consiliare

In tema di raccolta differenziata, la Rete dei Beni Comuni da tempo promuove l’adozione di un sistema innovativo di raccolta dei rifiuti da fare “in house”. Il futuro per ravvivare l’economia può partire anche dal rifiuto. In poche parole, occorre far diventare i rifiuti “risorsa”.

Nel 2013 è stato presentato al Comune di Paola un progetto che aveva come obiettivi principali quelli di:

  • informare i cittadini attraverso una campagna di comunicazione nei quartieri e nelle scuole sull’importanza che assume un’economica ed efficiente gestione del servizio ai fini dell’equilibrio ambientale;
  • coinvolgere le diversi componenti economiche e sociali (produttori, consumatori, utenti dei servizi di trattamento e smaltimento dei rifiuti), in una gestione controllata e razionale del servizio medesimo;
  • promuovere l’attività di raccolta differenziata in modo da favorire l’aumento dei quantitativi riciclabili e recuperabili e l’effettiva diminuzione delle frazioni a perdere;
  • sensibilizzare al rispetto dei principi di precauzione, prevenzione, proporzionalità, ovvero di responsabilizzazione e cooperazione di tutti i soggetti coinvolti.

Il progetto in questione prevede, impiegando fondi europei a ciò disposti, l’istallazione di isole ecologiche con sistema di contenitori interrati o seminterrati.

Ogni isola sarà dotata di torrette per il conferimento dei rifiuti e meccanismi di premialità (badge elettronico o scheda magnetica), con lo scopo di ridurre a fine anno l’ammontare della tassa sui rifiuti ed incentivare così i cittadini ad effettuare una corretta ed efficiente raccolta differenziata. Secondo alcuni dati Eurispes, a sostegno di questa iniziativa, a fronte degli 80 posti di lavoro generati smaltendo una tonnellata di rifiuti con le attuali procedure di incenerimento, con tale progetto – invece – una tonnellata di rifiuti “trasformati” creerebbe molti più posti di lavoro.

Oltre a ciò, il sistema proposto prevede la realizzazione di almeno un centro comunale di raccolta, al fine di smistare il materiale derivante dalle isole sparse per tutto il territorio e trasferire i rifiuti nelle aree apposite per il trattamento. Quest’ultima fase, riguardante la trasformazione dei rifiuti in materia grezza o semilavorata, sarebbe possibile attraverso un consorzio tra comuni limitrofi per massimizzare i profitti (non solo in termini economici, ma anche occupazionali) e per ammortizzare i costi di avviamento.

A fronte dell’attuale appalto decennale del servizio, i cui costi sono a totale carico dei contribuenti, con tale iniziativa si punta a creare invece occasioni di investimento e di impresa, facendo rimanere le risorse del territorio all’interno dello stesso.

È una intuizione da realizzare a fasi, ipotizzando sin dal principio un sistema misto di raccolta, porta a porta e stradale, per poi auspicare di raggiungere gli obiettivi prefissati, compreso quello dello sgravio fiscale.

In tal senso, l’occasione ci è gradita per rivolgere un invito a tutte quelle forze politiche ed associative, fuori e dentro l’aula consiliare, intenzionate ad istaurare un responsabile e trasparente sistema di gestione della cosa pubblica, a mettere in atto delle sinergie per raggiungere comuni obiettivi importanti.

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