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Sarebbero almeno tre gli episodi di molestie, perpetrate ai danni di una studentessa minorenne, che hanno convinto il Gip del Tribunale di Paola a rinviare a giudizio un insegnate di scuola superiore dell’alto tirreno cosentino.
Palpeggiamenti messi in atto tra gennaio e febbraio scorsi che, così come ha avuto modo di verificare il sostituto Procuratore della Repubblica – Maria Francesca Cerchiara – che ha coordinato le indagini, non si sarebbero tramutati in una vera e propria “violenza” solo grazie alla prontezza di spirito della ragazza, che in seguito a queste “avvisaglie” ha trovato il coraggio di denunciare quanto stava accadendole.
Stante il racconto della giovane, confermato anche da una compagna di classe, il docente l’avrebbe toccata in più di un’occasione, in un escalation di avances che sarebbe anche potuta culminare in atti più “audaci” visto che proprio il professore l’avrebbe invitata persino a salire sulla sua automobile all’uscita da scuola.
All’esito delle indagini condotte con estrema discrezione, il racconto della ragazzina è stato “incrociato” con quello di altri testimoni che, avendo confermato le circostanze già acquisite, hanno aggravato il quadro al punto da aver indotto gli inquirenti ad applicare la misura cautelare degli arresti domiciliari nei confronti dell’uomo, sostituita poi da una misura meno afflittiva – obbligo di dimora in altro comune unitamente al divieto di allontanamento dall’abitazione nelle ore notturne – dal Tribunale del Riesame di Catanzaro.
Sottoposto tuttora a tale regime, perché il Gip paolano ha continuato a rigettare le richieste della difesa (l’avvocato Giovanni Vecchio del Foro di Vibo Valentia), il professore sarà ora chiamato a rispondere delle accuse in un’aula del Tribunale di Paola dove, rigorosamente “a porte chiuse”, si svolgerà il processo che lo vedrà imputato a partire dal 6 Febbraio 2019 dinnanzi al collegio penale dei giudici.
La giovane studentessa, assente così come l’accusato all’udienza preliminare, sarà invece “parte civile” patrocinata dal legale Francesco Liserre.
