Xerox Chianello Dlf Paola

Paola – Altra aggressione in un match tra Giovanissimi: Xerox stigmatizza

Nota diramata dal Gruppo Sportivo Dilettantistico Xerox Chianello DLF Paola

Purtroppo e per la seconda volta, la scorsa Domenica la nostra società si è trovata nella veste di squadra ospitata ad assistere ad una ingiustificata oltre che deplorevole aggressione da parte di un genitore della squadra avversaria al giovanissimo arbitro presente in campo, al quale vanno tutta la nostra solidarietà e vicinanza.

La gara di riferimento è quella del campionato dei giovanissimi sul campo del Filadelfia, tra la Academy Lamezia (squadra ospitante) e la Xerox Chianello DLF Paola (squadra ospitata, appunto).

Lo spiacevole evento ci obbliga a condannare nuovamente e con più forza ogni forma di violenza sui campi di calcio, a qualsiasi livello e qualunque ne sia la ragione scatenante ma, ancor più, ci pone come spettatori di un’ennesima violazione delle norme federali nazionali e regionali.

Non si può continuare a restare inermi di fronte a simili episodi che mortificano i reali valori sportivi e sociali che con tanti sacrifici sia la nostra società ed altre società persegue e tutela.

Questi episodi devono far riflettere e prendere coscienza che il calcio giovanile è divenuto oramai un fenomeno da attenzionare al pari, se non maggiormente, del calcio “degli adulti”, sia a causa della sempre crescente convinzione dei genitori di vedere il proprio figlio proiettato nel calcio che conta, sia perché alcune società sportive tendono a considerare le vittorie delle gare un’attrazione di un maggior numero di iscritti, ponendo in secondo piano (o non considerando affatto) tutto ciò che riguarda la sicurezza delle gare nonché la crescita personale dei giovani atleti.

Alcune mesi addietro ho partecipato, insieme ad altre società di calcio, ad un convegno organizzato dal Comitato Regionale Calabria di Lega e dal Comitato Regionale Arbitri nel quale ci si confrontava proprio su queste tematiche.

Ho avuto modo modestamente di intervenire nella discussione e credo che adesso il concetto vada ribadito con più forza.

In presenza di stadi non recintati o con scarsa recinzione è plausibile e bisogna intervenire a “gamba tesa” e far svolgere le partite a “porte chiuse”, con il solo accesso consentito ai tesserati, quindi dirigenti, tecnici ed atleti. In presenza dei molti stadi recintati si devono applicare le disposizioni delle Norme Organizzative Interne Federali (NOIF) che sanciscono la “sacralità” del terreno di gioco.

Con la sincera considerazione che la gestione del calcio dilettantistico e dei settori giovanili in Calabria è compito molto gravoso per evidenti questioni culturali, auspico di tornare presto a parlare del solo calcio giocato.

Il Presidente

Pinuccio Chianello

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