paola cetraro

Paola – Cetraro: esplode il dualismo del PD sulla costa tirrenica cosentina

Dalla nomina di Nicola Zingaretti quale nuovo segretario del PD, non è passato neanche un mese, quindi sarebbe ingeneroso imputare a lui l’esplosione del “conflitto democratico” in atto sul tirreno cosentino. In fondo, la sua azione si deve ancora “fissare” nel movimento collettivo di una forza che, fino a poco tempo fa, è stata al governo della Nazione.

Tuttavia, la sua elezione ha sancito la vittoria di una “linea” che – in questo momento – è quella della maggioranza di coloro che si sono recati alle “primarie PD” per votare, e in qualche modo contribuire, alla rinascita di un soggetto politico che era nato come “alternativa unitaria” a tutte le forze del centrodestra messe assieme.

Ovviamente, ogni candidato  ha avuto la sua affermazione, con la conferma di rappresentare una percentuale che, in una tripartizione, può rendere molto “variabile” la rotta impostata da chi è al timone.

Ed i candidati erano sei, divenuti successivamente tre: Nicola Zingaretti, Maurizio Martina e Roberto Giachetti.

Il neo eletto segretario del PD, avrà sicuramente una mappa del “consenso zonale” espresso dai territori, saprà benissimo quali sono state le sezioni a lui più vicine, nonché quelle cui sarà necessario riavvicinarsi, e sicuramente non gli sarà sfuggita nessuna delle roccaforti dei suoi diretti avversari.

Il risultato ottenuto su un’ampia fetta provinciale della Calabria – ad esempio – manifesta un dualismo esasperato sul tirreno cosentino,  dove è in atto uno scontro tra “rappresentativa” locale di Paola e la “rappresentanza” regionale di Giuseppe Aieta.

Al netto dell’attualità, il risultato è di parità, perché sebbene ci siano state ben due “azioni offensive” partite da Paola, il risultato è fisso sull’uno a uno.

Il consigliere regionale infatti, neutralizzato il primo affondo con una parata “istituzionale” (basata sul milione e mezzo di euro che, dall’Ente a guida Oliverio, sono stati investiti sulla mobilità e finanziati al Museo del Santuario), ha subito una rete proprio sul fronte della sua vicinanza al Patrono, messa in discussione con argomenti “pungenti”, quali la richiesta di spiegazioni in merito alla mancata erogazione di 100.000€ (50.000€ per il 2017 e altrettanti per il 2018) che la Regione è impegnata “per legge” a riservare al Comune di Paola per le celebrazioni del Santo, Patrono della Calabria. Recriminazione paolana, perorata a mezzo stampa dalla compagine locale del PD, condita con la stimolazione di un “venticello” («Alcuni cattivoni dicono che in questi anni abbia remato contro, ma noi, conoscendolo, non ci crediamo», recita la nota), che potrebbe essere uno degli “schemi” che, i contendenti al ruolo di Aieta, useranno nel prosieguo della campagna elettorale per le regionali.

Indotto a riportare l’equilibrio nel match, l’ex sindaco di Cetraro ha pareggiato su punizione, col rimprovero apparso in una intervista del collega Mimmo Abramo (per l’integrale clicca qui), in cui ha ammonito il coinvolgimento del Santo nell’agone politico («ingenerosamente e, spero inconsapevolmente, si è trascinato nella polemica il Santo Patrono della Calabria. Nelle polemiche bisogna avere stile perché, come recita un bel film, i modi definiscono l’uomo») e accettando, di fatto, il guanto della sfida.

Si tenga presente, però, che l’asse “Santuario-Città del Santo” è intrecciato, scorre su due canali distinti che si sorreggono l’un l’altro, in un rapporto di equilibrio che ultimamente appare compromesso. Uno dei due componenti dell’intreccio sembra essere cresciuto “meno rapidamente” dell’altro.

La “Città del Santo” necessita di una rimonta, il Santuario al momento è “avanti”. Perché le migliorie ottenute sono tali da imporre un complementare incremento delle prestazioni dell’intera area urbana. Non si può essere “attuali” solo su uno dei piatti della bilancia, è necessario che anche Paola sia messa in condizione di creare una continuità con il suo celebre luogo di Culto. Che senso ha vivere il 2019 solo in una delle parti della Città? Per quanto impegno un pilota possa metterci, se le altre vetture dispongono di molti cavalli in più, le sole doti di guida non bastano (a meno di situazioni eccezionali, dove il talento è talmente unico da rasentare il “genio”). Forse già basterebbe “restituire qualcosa” di tutto ciò che è andato perduto, in primis la centralità ferroviaria sul tirreno cosentino.

Ben vengano collegamenti e navette, ma si potrebbe fare anche di più. Magari anche sfruttando una ZTL interna al paese, capace di coniugarsi a tutti i servizi che sarà possibile istituire con quel milione e mezzo annunciato.

È un’ipotesi, quest’ultima, che pare essere molto quotata, al punto da costituire materia di proposta referendaria da sottoporre alla cittadinanza.

Ora non resta che attendere una presa di posizione “di stile”, qualità che a Giuseppe Aieta certamente non manca, per capire quale sarà l’arena in cui si svolgerà questo autentico derby, dal quale – comunque – dipende l’accesso alla Lega in cui si amministrano i destini di un’intera Regione. Mica pizza e fichi.

A seconda di come si posizionerà Roma, sarà possibile intravvedere l’esito di questo conflitto, per capire se Nicola Zingaretti ne consideri “necessaria” la deflagrazione, oppure se stia valutando la possibilità di spegnerlo sul nascere. Capacità, quest’ultima, che dipende – e tanto – dall’appeal “zonale” registrato alle primarie.

Chi vivrà vedrà, per il momento è ancora domenica.

About Francesco Frangella

Giornalista. Mi occupo di Cronaca e Politica. Sono tra i fondatori del Marsili Notizie ed ho collaborato come freelance per varie testate.

Check Also

centro per l'impiego paola

Paola – Il privato lascia e il comune raddoppia: rischiatutto il Centro per l’Impiego

«Lasciate stare non vi preoccupate non si fa niente! Qua si campa d’aria, si campa …

Rispondi