Seduta dinnanzi alla tastiera, armonica nei gesti compassati imposti dall’andamento dello spartito, circondata dal brio irradiato da ogni ricciolo della sua capigliatura, la Maestra Valentina Occhiuzzi è un’immagine in movimento che, nella mente di chi ha avuto il piacere di ascoltarla, suona nella musica di un pianoforte.
Giuseppe Caruso, invece, è un flusso di note che si snodano lungo le direttrici dell’impegno, espresso in ogni accordo che precede e accompagna i versi delle sue canzoni, spesso dedicate a temi sociali di stringente attualità, ma anche a sentimenti che, nella fugacità delle relazioni al tempo presente, rischiano di passare inespressi, dimenticati nel turbine del sovrappensiero.
Dal binomio di questi due artisti, recentemente incontratisi in uno “Spazio Rustico”, è nato un progetto musicale che – oltre a concretizzarsi in uno “studio” inteso come luogo, dove è possibile approfondire cultura e musica sotto la guida esperta di entrambi – ha iniziato ad esprimersi nelle note di “singoli” già molto apprezzati sul web.
Paolana lei, cetrarese lui, il loro brano d’esordio è stato: “Occhi di Luna”; certificato di un’appartenenza litoranea che, sul tirreno cosentino, è un valore aggiunto col quale in molti, a breve, inizieranno ad avere confidenza.
“Occhi di Luna” è una canzone dedicata all’essere donna in un paese al tramonto, estratto dall’album “Bonaventura Vol.2” che prevede, in prossima uscita, “Sono figlia del suono del mare”.
Di seguito il singolo condiviso sulla piattaforma You Tube.