N. B. – A margine della nota, il testo completo del parere ministeriale fornito all’amministrazione comunale di Paola riguardo al trattenimento del fondo cassa riversato all’Organo Straordinario di Liquidazione (Osl) e consistente in 8,5 milioni di euro
In merito all’esito dell’ultimo Consiglio Comunale, col quale è stato deliberato il punto all’ordine del giorno relativo alla ratifica di quanto stabilito, lo scorso dicembre, dalla Giunta comunale per ciò che concerne l’utilizzo del fondo di cassa riservato all’OSL; è opportuno ribadire alla minoranza, che polemizza dalle colonne dei giornali, alcuni degli assunti che hanno caratterizzato la seduta e la conseguente decisione.
Innanzitutto è necessario sgomberare il campo riguardo le considerazioni espresse nei confronti della maggioranza che, a parte l’assenza “giustificata” del capogruppo José Grupillo, non ha accusato alcuna defezione, se non quelle – in corso dei lavori – del consigliere Francesco Aloia e del presidente Graziano Di Natale, entrambi condizionati da improrogabili impegni, personali in un caso e istituzionali nell’altro, già anticipati nel corso delle riunioni precedenti al civico consesso.
Quindi, ristabilendo l’ordine naturale delle cose, alla parte avversa ai banchi dell’amministrazione va ribadito che il Ministero, in ognuna delle fasi che hanno caratterizzato la relazione con il Comune di Paola, non ha mai adoperato l’espressione “rigettare”.
Pertanto non si comprende da dove, coloro che sono seduti ai banchi della minoranza, abbiano estrapolato tale imperativo, ponendolo alla base di una critica che probabilmente dovrebbero riferire a se stessi, dato che i conti sbagliati, per come è scritto nelle due deliberazioni 136 e 229, sono quelli effettuati da chi oggi è consigliere d’opposizione, ma che dal 2012 al 2016 ha svolto il ruolo di responsabile della posizione organizzativa nella ragioneria comunale.
Ad onor del vero, è la minoranza che continua ad insistere nel dire che con questi fondi si possano pagare solo i debiti del dissesto (quindi quelli asseritamente di Perrotta) mentre l’attuale Amministrazione Comunale intende pagarci, soprattutto, quelli di chi l’ha preceduta.
La verità è che questa operazione certifica che il Comune non è stato risanato dai precedenti amministratori, e che nel momento in cui saranno effettuati tutti i pagamenti, si faranno – come previsto – segnalazioni alla Corte dei Conti.
Una cosa è certa: nel periodo compreso tra il 2012 e il 2014, non potevano esistere debiti fuori bilancio, poiché non esisteva un bilancio di previsione. Tutta la spesa doveva essere contenuta in dodicesimi e non è stato fatto, così come non è mai pervenuta copertura nel bilancio stabilmente riequilibrato, approvato a marzo 2014 ma bocciato dal Ministero, e riapprovato a marzo 2015 con un disavanzo di 1,3 milioni di euro.
Per cui, se la precedente amministrazione avesse inserito tutto ciò che aveva speso, il disavanzo sarebbe stato di circa 4/5 milioni, a cui si sarebbe il disavanzo di oltre 4 milioni del riaccertamento straordinario poi deliberato a fine 2015. Altro che “bilancio stabilmente riequilibrato”!
Questo diceva una parte della minoranza (almeno quella che è venuta in consiglio quando è stato necessario approvare una prima parte dei debiti fuori bilancio) allorquando si è dato il via a questa operazione di risanamento: «Il Comune versa in una difficile situazione finanziaria, nonostante una procedura di dissesto appena conclusa, gli equilibri finanziari dell’Ente sono fortemente compromessi dalla necessità di coprire i debiti fuori bilancio accumulatisi, copertura difficile da trovare nel bilancio pluriennale 2019/2021. L’Ente potrebbe essere costretto ad approvare un piano di riequilibrio finanziario pluriennale e, nel peggiore dei casi, a deliberare un nuovo e doloroso dissesto a pochi mesi dalla chiusura dall’ultimo. Da tale difficile situazione scaturisce la Deliberazione della Giunta Comunale N. 136 del 4/7/2019 avente ad oggetto: Provvedimenti gestione post dissesto. Situazione economico finanziaria del Comune di Paola. Richiesta Ministero dell’Interno trattenimento somme riversate dall’OSL alla chiusura della gestione del dissesto per un importo di circa 8 milioni e mezzo di euro. Evidentemente è l’unica strada percorribile, l’unica soluzione per rimediare a questa grave situazione di difficoltà economica. È una necessità quella di ricorrere a ulteriori risorse finanziarie al fine di garantire la copertura al riconoscimento degli importi accantonati tra i debiti fuori bilancio e le passività potenziali, i nuovi e consistenti debiti fuori bilancio emersi in sede di rendiconto di gestione nonché di assestamento derivanti oltre che da sentenze e contenziosi anche dalla mancata definizione dei rapporti con la gestione commissariale sia di parte corrente che di parte capitale…».
Ci si chiede quali siano le variabili esterne ora intervenute per mutare tali pareri, se si tratti di espressioni di soggetti ignari o consapevoli. L’operazione condotta dall’attuale Amministrazione Comunale fa paura, perché – politicamente – certifica il fallimento della gestione di centrodestra e di coloro che, nel corso di quella esperienza, avevano mansioni contabili.
Alla luce di questo stato di cose, viene da chiedersi come mai, quelli che oggi strombazzano dalle pagine dei giornali, non abbiano fatto ricorso contro le due precedenti delibere di giunta, aspettando invece la scadenza dei termini solo per fare polemiche verbali ma senza assumersi responsabilità.
Anzi Forse hanno provato fastidio in Consiglio Comunale, solo perché – per essere coerenti – hanno dovuto votare contro, andando nella direzione opposta rispetto a ciò che i creditori attendono.
Ma stavolta la gente ha visto, e giudicherà.
Di seguito il testo del parere rilasciato dal Ministero dopo l’interpellanza del Comune di Paola:
Oggetto: Dissesto del comune di Paola. Richiesta trattenimento fondo di cassa riversato dalla Osl. Riscontro
Si fa riferimento alla nota recante il protocollo nr.26772 del 26/09/2019, assunta al protocollo ministeriale in pari data al nr.95572 con cui si chiede il mantenimento in via definitiva, in capo all’ente, delle somme, pari ad €8.506.860,20, riversate dall’Organismo straordinario di liquidazione alla chiusura del dissesto. L’ente ha altresì trasmesso copia della deliberazione della Giunta comunale nr.136 del 04/07/2019 con cui si è precisato che le somme che si chiede di poter trattenere derivano dalle anticipazioni di liquidità di cui all’art.33 D.L. nr.66/2014 e di quelle di cui all’art.14 D.L. nr.113/2016.
In proposito, si rappresenta che la Commissione per la stabilità finanziaria degli enti locali, nella seduta del 30 ottobre 2018, ha preso atto dei recenti orientamenti giurisprudenziali del T.a.r. Sicilia, sezione dì Catania (sentenze n.1760/2018 e 1761/2018) ed ha espresso il proprio parere favorevole all’accoglimento dell’istanza formulata in ordine all’utilizzazione delle quote dell’anticipazione di liquidità di cui al citato art.33, trasferite dall’Organo straordinario della liquidazione al fine di utilizzarle per l’estinzione massa debitoria.
Giova precisare che la ratio dell’orientamento espresso richiamato sia parimenti rinvenibile anche in relazione alle anticipazioni di cui all’art.14 citato, perseguendo entrambe le norme la medesima finalità.