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Paola – Folla di persone dinnanzi la Caserma dei Carabinieri, ecco il motivo

Con una spesa media di circa 375 euro a testa, una novantina di persone hanno preso parte ad un Corso di Formazione dal quale, alla fine, se non proprio con un lavoro da Guardia Giurata, sarebbero dovuti uscire degli agenti abilitati alla professione, con tanto di porto d’armi.

Invece, a quanto pare, niente di tutto questo potrà essere realizzato, perché le procedure burocratiche per portare a buon fine l’operazione, allo stato attuale risulterebbero “intoppate”.

È per questo che – nella prima serata di oggi – grande curiosità ha destato l’assembramento di una folta e vivace folla di persone dinnanzi l’edificio che ospita la Caserma dei Carabinieri di Paola, istituzione cui i corsisti si sarebbero voluti rivolgere per avviare le pratiche funzionali a fare chiarezza su una situazione che, allo stato attuale, si presenta piuttosto caotica.

Stanti alcune testimonianze, la ricostruzione dei fatti verterebbe sull’organizzazione di un percorso formativo “supportato” da enti affidabili, come la Regione Calabria, e gruppi prestigiosi, come l’Associazione Nazionale Guardie Giurate  e l’A.g.r.i. (Associazione Guardie Riunite d’Italia), i cui loghi sono stati affissi a materiale informativo o proiettati sullo schermo a parete di un’aula durante le lezioni.

La locandina coi loghi della Regione Calabria, dell’Associazione Nazionale Guardie Giurate e dell’A.g.r.i., che campeggiava nei locali dove si è tenuto il corso

Ciò significa che il corso è andato “regolarmente” in scena, con lezioni tenute da personale abilitato e probabilmente in grado di esprimersi sugli eventuali attestati da consegnare, prontamente rilasciati al termine di una due giorni di sessioni organizzate presso un Hotel di Rende (documento che reca impresso il “solo” logo A.g.r.i. e la firma di un referente).

Attestato “originale” rilasciato a fine corso

Tuttavia, all’atto pratico, pare proprio che si tratti di carta utile soltanto ad essere incorniciata e appesa in casa, senza alcuna prospettiva compatibile a quelle proposte dagli organizzatori al tempo dell’allestimento del corso. Una presunta beffa che renderebbe così dannoso anche l’esborso di una cifra importante, investita da persone speranzose di potersi inserire nel mondo del lavoro (anzi, tra loro ci sarebbe stato addirittura chi, attratto dalle promesse ricevute, si sarebbe licenziato per tentare di entrare in un ambito maggiormente appetibile).

Stanti così le cose, che allo stato attuale non si sarebbero comunque cristallizzate in una denuncia formale, la situazione è parsa tale da consigliare quantomeno un’azione volta a recuperare le somme investite per partecipare all’iniziativa, coi referenti locali dell’organizzazione che si son detti disposti ad andare incontro alle richieste di coloro che a gran voce hanno sostenuto, insieme, d’esser stati truffati.

Purtroppo, da quello che si è potuto percepire nell’immediatezza, sembra proprio che la struttura gestionale sia formata da più livelli, con quello al vertice che non starebbe rispondendo alle sollecitazioni della base, lasciando soli i referenti territoriali che più di promettere subitanei rimborsi, non hanno potuto offrire maggiori ragguagli.

Una cosa appare chiara, ovvero che sulla pelle di tante persone volitive, con sogni nel cassetto e speranze per il futuro, qualcuno ha costruito una piccola “fortuna” (circa 35mila euro), raggranellandola per due giorni di lezioni che, probabilmente, saranno servite soltanto ad insegnare maggiore sfiducia a persone che volevano soltanto un’occasione per affrancarsi dallo scoramento che regna in Calabria.

Durante le lezioni il logo della Regione Calabria era proiettato sullo schermo a parete
Al tavolo degli organizzatori campeggiavano locandine del Corso e stendardi della Regione Calabria
Il tesserino che, per due giorni, è stato portato al collo da ciascun corsista “investitore” di almeno 375 euro

 

About Francesco Frangella

Giornalista. Mi occupo di Cronaca e Politica. Sono tra i fondatori del Marsili Notizie ed ho collaborato come freelance per varie testate.

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