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Paola – 4mila € “pretesi” da un anziano sotto “amministrazione di sostegno”

L’intervento dell’amministratore di sostegno viene chiesto per soggetti impossibilitati a prendere decisioni autonomamente come: persone disabili, anziani non più autosufficienti, soggetti colpiti da ictus cerebrale, alcolisti e tossicodipendenti. (https://aivm.it/)

Se stamane non si fosse registrato l’intervento ufficiale dell’amministrazione comunale (quella di “salute pubblica” già mutata in “la nostra Paola”), probabilmente la vicenda dell’anziano a cui l’ente amministrato da Roberto Perrotta ha chiesto 4mila euro per la pulizia di un “reliquato”, sarebbe sfumata tra le normali facezie della campagna elettorale.

Ma siccome al Sant’Agostino la frenetica attività per enfatizzare l’ovvio e minimizzare il ridicolo è ai suoi massimi storici, è doveroso tornare sulla questione. Se non altro per evidenziare la siderale distanza che c’è tra chi le bugie le racconta e chi invece le smaschera.

Con un post titolato «LE BUGIE HANNO LE GAMBE CORTISSIME…» (coi tre puntini sospensivi di cui non si comprende la necessità), la pagina Città di Paola – sempre meno istituzionale e sempre più organica alla propaganda di chi va in cerca di ri-conferme – ha proposto il florilegio documentale prodotto dall’ingegner Fabio Iaccino per giustificare la richiesta di denaro ad un anziano, reo (a quanto pare) di essere “poco pulito”.

Ebbene, nella “precisazione” in questione si afferma quanto segue: «La determina a firma dell’Ing. Iaccino (che riportiamo sotto), riguarda l’impegno spesa per lo smaltimento dei rifiuti prelevati all’interno dell’abitazione a seguito di Ordinanza Sindacale n. 459 del 11.02.2022. Si tratta di un atto dovuto, perché trattasi di intervento in una abitazione privata, allo scopo di ristabilire le minime condizioni igienico-sanitarie, la cui responsabilità è in capo al Sindaco. NIENTE ha a che vedere, pertanto, con la bonifica dell’area esterna, espletata, completamente, a cura del Comune di Paola, senza addebito ad alcuno. La rigenerazione urbana che si sta eseguendo a Piano Torre, è un esempio di buona amministrazione da seguire, anche perché, con gli interventi di bonifica fatti, si è ha avviato l’iter per incamerare, al proprio patrimonio, l’area in oggetto, che dopo diversi incontri con l’Agenzia del Demanio e  con la Marina Militare è risultata essere un reliquato privo di intestati. In tal senso il Comune ha dato disponibilità a bonificarlo ed acquisirlo al proprio patrimonio. QUESTA È LA REALTÀ DEI FATTI e dispiace che qualcuno, pur di far fuoco ad una sterile polemica da campagna elettorale, arrivi a screditare l’immagine della nostra Città».

A parte il fatto che le immagini della “determina a firma dell’Ing. Iaccino” (riportata “sotto”) non sono state in alcun modo “depurate” dall’oscena proposizione del nome del soggetto interessato dal provvedimento, che pertanto è stato dato in pasto ad un social network (raggiungendo un bacino di utenti di molto superiore rispetto a quanti accedono all’albo), ciò che fa davvero impressione è la disinvoltura con cui – chiunque sia stato l’autore del post – è riuscito a coniugare due opposti in un medesimo costrutto. Infatti, se il  “reliquato” è «privo di intestati», perché per la sua pulizia sono stati comminati oltre 4mila euro ad un anziano (tra l’altro sottoposto a regime di “amministrazione di sostegno”)?

Visto che costoro pretendono di parlare di “fatti” – come questa testata fa da anni –  è opportuno richiamare l’ennesimo atto prodotto dall’amministrazione, vale a dire l’ordinanza sindacale (firmata però dalla vice Marianna Saragò) citata nel post condiviso su Facebook da “Città di Paola”.

Nel documento, intitolato: «Pulizia e sgombero del materiale accumulato nell’immobile occupato, in qualità di usufruttuario, dal sig. (omissis), sito alla Via (omissis) del Comune di Paola (omissis) e contestuale affidamento esecuzione lavori ad Ecologia Oggi SpA, da Lamezia Terme, in danno al predetto sig. (omissis)»; a parte il solito errore di privacy commesso nella parte finale (dove sparisce l’OMISSIS e compare il nome dell’anziano), ciò che emerge con chiarezza è che il sig. OMISSIS (a questo punto “segreto di Pulcinella”) risulta essere persona necessitante «di Amministratore di sostegno provvisorio», cosa che – probabilmente – certifica una certa inidoneità a rispondere delle responsabilità contestate. Inoltre, sempre dallo stesso documento, si apprende che tale delegato risulta essere un avvocato di recente assunzione – a tempo indeterminato – presso l’ente amministrato da Roberto Perrotta.

A questo punto viene da chiedersi come mai il comune abbia deciso di presentare un così elevato conto ad una persona in siffatte condizioni, un anziano del quale presto sarà raccontata la storia, che certamente non coincide con l’immagine di “sporcizia” che tutto l’esecutivo di salute pubblica sta tentando, in ogni modo, di attribuirgli.

Le bugie, con le loro “gambe cortissime”, sono inadatte a calcare il terreno della verità. Forse un religioso silenzio sarebbe stato più opportuno, se non altro per rispetto ad un anziano che con questa campagna elettorale non c’entra niente.

Ora, da Città di Paola s’attende la stessa solerzia nello spiegare altre questioni, tipo la pulizia (da oltre 10mila euro) effettuata presso l’ex area mercatale (dove insistevano rifiuti anche di privati identificabilissimi), nonché le procedure adoperate per l’assegnazione di lotti demaniali sul litorale.

Ma forse nulla arriverà, proprio perché con le gambe corte non si va da nessuna parte (tranne che in luoghi dove screditare il nome di Paola è divenuto “abituale”). Forse su certe esperienze è meglio che cali il sipario.

 

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