Sull’albo pretorio del comune di Paola, negli ultimi giorni, stanno venendo alla luce le più recenti deliberazioni della giunta, quelle – per intenderci – prodotte dopo che in consiglio è stato votato il bilancio di previsione.
La “nuova era” targata Giovanni Politano, restando fedele ad un mantra tra i più ripetuti nel corso della campagna elettorale, vale a dire il proclama di «umiltà» riferito ad ogni tematica approcciata, adesso che è ufficialmente entrata nel vivo, si sta indirizzando verso prospettive che rendono tangibile il futuro della comunità.
“Umile” sarà il compito di coloro che, almeno stanti le cose scritte sulla delibera n.168 del 18 novembre scorso, sono stati chiamati per occuparsi della promozione dell’immagine del territorio di Paola. “Umile” perché, nonostante l’entità del lavoro da svolgere, questi della “B&M Associati Srls” non prenderanno manco un euro.
Chi sono questi della “B&M Associati Srls”? Secondo l’atto prodotto dalla giunta (presenti e votanti all’unanimità: Politano, Serranò, Logatto, Mirafiori, Sbano e Sciammarella), si tratta di una società che «possiede l’esperienza e la professionalità necessarie all’ottimale svolgimento dell’incarico». Peccato che il Quotidiano del Sud, nell’edizione di ieri, abbia rivelato che in quanto ad esperienza, la ditta in questione ne ha pressoché un anno, e per quanto concerne la professionalità, beh lì non è dato capire, perché non pare che in organico ci sia un professionista iscritto ad un qualsivoglia albo. Un profilo talmente basso da calzare a pennello con l’umiltà di cui sopra.
Ma non finisce qui, perché il firmamento di significati legati all’espressione tanto cara a Politano, è talmente vasto da portarsi dietro anche l’ “umiliazione”, che è il vero e proprio motore attante dell’umiltà.
Umiliarsi per essere umili.
Che cos’altro è, se non un’umiliazione, l’aver dovuto ratificare la delibera n. 166 (sempre del 18 novembre)?
In pratica, l’esecutivo ha stabilito di individuare un operatore economico «a cui affidare l’attività di analisi di bilancio e di supporto formativo all’ufficio di ragioneria».
Tra le ragioni che hanno indotto sindaco e assessori ad agire in tal senso, la più azzeccata per rappresentare appieno il senso dell’umiliazione, sta tutta nella premessa della dottoressa Francesca Sbano, la quale candidamente ha ammesso che «l’ente potrebbe trovarsi in una situazione di squilibrio le cui cause devono opportunamente essere indagate attraverso un’analisi di bilancio da affidare ad operatore economico dotato di adeguata professionalità e pluriennale esperienza».
A parte l’uso del condizionale – con quel “potrebbe trovarsi” a certificare che il consiglio comunale ha votato un bilancio di previsione non pienamente azzeccato (con annesse e connesse ricadute di tipo contabile, sia per il municipio che per i cittadini) – l’aspetto più umiliante di tale iniziativa è stato riservato implicitamente agli uffici, costretti ad inglobare una figura dotata di “adeguata professionalità” (come se tra i dipendenti non ce ne fosse) e “pluriennale esperienza” (forse considerato ciò che nel tempo si è accumulato sul fronte della gestione dei conti).
Dulcis in fundo, anche l’atto n.167 (ancora una volta del 18 novembre, forse “giornata paolana dell’umiltà”), con cui la giunta ha deliberato la «concessione di n.4 aree verdi di cui n.3 lungo la Via Ippocrate e n.1 tra Corso Roma, Via dei Pignatari e Via San Rocco». L’ultima delle zone in questione è stata recentemente interessata, senza alcuna manifestazione d’interesse preventiva, da un intervento di taglio alberi che, probabilmente, è servito anche a fare spazio ai pannelli pubblicitari 90×50 cm e 100x150cm, che la ditta concessionaria installerà su quel lembo terrazzato da qui a breve.
In questo caso l’umiltà si è esplicitata nella gratuità reciproca con cui, il comune e il concessionario, hanno trovato la quadra. Perché da un lato si otterrà la manutenzione del verde senza dover investire un euro, mentre dall’altro ci sarà il beneficio – per 6 anni – della non applicazione di alcuna imposta sulla pubblicità. Più umile di così non si poteva.
(immagine di copertina tratta dal blog armadiodelmedievalista)