codice etico

[Paola] Gli outsider della sinistra calano le carte e il codice etico

Rompendo ogni indugio, il raggruppamento alternativo a quelli sin qui proposti nell’ambito del centrosinistra cittadino è uscito allo scoperto. Lo ha fatto con una nota congiunta nella quale, oltre alle già individuate anime di Cambia Paola, Paola che Vorrei e Reti dei Beni Comuni, fa la sua comparsa anche “LaSinistra”. Allegando anche un codice etico, che dovrebbe costituire la spina dorsale dell’azione politica da innestare nel tessuto elettorale cittadino, gli attivisti del raggruppamento hanno inteso mettere i puntini sulle “i” rispetto ai criteri che verranno adottati per la scelta dei potenziali candidati. I passaggi cruciali su cui sembrerebbe essersi focalizzata l’attenzione riguardano punti cari tanto alla sinistra, leggasi il passaggio contenuto nel primo articolo che fa riferimento al fatto che «La Coalizione è formata da cittadini e soggetti collettivi», quanto ai grillini o ex tali, leggasi il riferimento posto nel preambolo al «disegno di legge Lazzati», cavallo di battaglia del vecchio meetup “Paola a cinque Stelle”. Sciorinando un decalogo oscillante tra il buon senso e il rispetto pedissequo della legge, l’unica pecca che sembrerebbe emergere dalla carta costituente di questo raggruppamento, sembra riguardare i punti d’esclusione per le candidature. Perché se da un lato è doveroso sottolineare la presenza di principi esclusivi tra i quali spicca l’assoluta pulizia della fedina penale, dall’altro manca un qualsivoglia riferimento a coloro che – in un modo o nell’altro – sono stati funzionali al successo elettorale dell’attuale maggioranza di governo cittadino, stigmatizzata al punto da essere stata definita «inaffidabile e sfuggente, disposta a tutto pur di conservare il potere».

Questo potrebbe voler dire che c’è una sostanziale disposizione all’accettazione di elementi che, pur essendosi candidati a supporto di Basilio Ferrari (leggasi Francesco Sarpa, presidente dell’associazione “Paola che Vorrei” ed ex candidato Udc nella coalizione di centrodestra), sono stati folgorati sulla Via di Damasco. Tuttavia, nella nota con cui questa coalizione ha inteso esprimersi, l’aspetto riguardante la «diversità dei metodi» è stato enfatizzato in maniera vigorosa. Senza entrare nello specifico della “diversità dei meriti” che, se considerata nella sua interezza, avrebbe potuto costituire un freno più che un acceleratore.

«È la diversità nei metodi adottati ciò che maggiormente dovrà distinguere il futuro dal passato e presente politico locale. Non il solito raggruppamento di sigle – si legge nella nota stampa diramata – ma un progetto aperto a tutti quanti vorranno dare il proprio contributo in maniera seria e disinteressata. Un appello rivolto soprattutto alle molte forze che in questi mesi, nonostante la forte spinta conservatrice del sistema attuale, hanno deciso di occuparsi di politica investendo tempo e professionalità […] In questi anni, l’immobilismo trasformista e consociativo di maggioranza e minoranza ha di fatto delegato alle forze extraconsiliari il ruolo di vera opposizione su tutte le questioni essenziali per la nostra Città: economia, tasse, lavoro, ambiente, salute, cultura».

Per scaricare il CODICE ETICO proposto, clicca qui.

About Francesco Frangella

Giornalista. Mi occupo di Cronaca e Politica. Sono tra i fondatori del Marsili Notizie ed ho collaborato come freelance per varie testate.

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