autovelox su territorio comunale

Paola – Gli autovelox su territorio comunale diventano “caso politico”

Come mai l’amministrazione comunale non stia spingendo a fondo riguardo alla posa dei rilevatori di infrazioni automobilistiche sul territorio comunale, è un mistero che – a tutt’oggi – non trova spiegazione.

Motivandone la necessità con una delibera di giunta redatta lo scorso 16 dicembre, l’installazione degli apparecchi utili a prevenire comportamenti scorretti alla guida (ma anche eventualmente funzionali a “fare cassa” con l’elevazione delle multe) ha assunto le fattezze di tematica nebulosa. Eppure, su proposta del sindaco, gli assessori presenti – all’unanimità – avevano votato un atto di indirizzo nel quale, successivamente alle altre questioni che ne costituiscono la premessa, è stato proposto «di riconoscere come obiettivo prioritario ai sensi del Regolamento Comunale la necessità che la Città di Paola venga dotata di dispositivi o mezzi tecnici di controllo del traffico finalizzati al rilevamento a distanza delle violazioni alle norme di comportamento […] del Codice della Strada, ed in particolare di dispositivi di rilevazione delle manovre di sorpasso condotte in violazione delle prescrizioni»; per «garantire la pubblica sicurezza stradale dei cittadini».

Una pezza giustificativa non da poco per un’operazione sponsorizzata dal primo cittadino, anche se alcune indiscrezioni sorte in merito all’operazione lascerebbero intendere ben altro. Per quanto concerne il settore di riferimento, il delegato di giunta che s’era dapprima esposto sulla questione è stato l’assessore nominato in quota Pri, e l’attenzione dedicata alla tematica era parsa piuttosto blanda, indice probabile del fatto che – in realtà – la mano ispiratrice poteva essere un’altra. Secondo mormorii espressi in ambienti contigui alla maggioranza, il referente più vicino all’idea di “educare” gli automobilisti attraverso la pratica tassante della contravvenzione, dovrebbe essere stato il vicesindaco Francesco Sbano. Noto per il suo pragmatismo, il diretto subalterno del sindaco Ferrari si sarebbe speso alacremente nei mesi scorsi per trovare il viatico più utile a rendere funzionale l’area “piallata” sotto al distributore dell’Agip. Cosa c’entri questo con l’installazione dei dispositivi per la rilevazione dei comportamenti deviati degli automobilisti, è un dettaglio fondamentale per comprendere l’entità dell’ipotesi sorta in seno agli ambienti ben informati della politica rappresentativa di maggioranza. La necessità di mettere in funzione il fantasmagorico progetto comprendente un poliedrico parcheggio utile a richiamare turisti, avrebbe indotto l’amministratore – condizionato dall’esiguità delle casse comunali – a cercare una sinergia con qualcuno disposto ad accollarsi il costo della bitumazione. Ebbene, secondo l’indiscrezione, il viatico ipotizzato per cercare un soggetto di tal fatta, sarebbe dovuto aprirsi proprio con chi si fosse aggiudicato il “servizio autovelox”, per il quale – pare – qualcuno sarebbe stato addirittura “sondato”. Peccato che da una preventiva ricognizione si sia scoperto essere un imprenditore con diversi fallimenti alle spalle e quindi non idoneo a rappresentare la soluzione per il problema dell’esponente di un gruppo consiliare ancora “putativo”.

About Francesco Frangella

Giornalista. Mi occupo di Cronaca e Politica. Sono tra i fondatori del Marsili Notizie ed ho collaborato come freelance per varie testate.

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