fabio pavone

Paola – Assunzioni in municipio: mistero sul cognome del “firmatario”

La notizia dell’assunzione dei tre tecnici inseriti, a tempo indeterminato, nella pianta organica del comune di Paola, è rimbalzata con dirompente clamore negli ambienti della minoranza.

Indipendentemente dalla procedura utilizzata, per gli esponenti dell’opposizione è divenuto impellente avere contezza dell’albero genealogico da cui discende il dott. Mauro Perfetti di Mendicino, “responsabile” che s’è assunto l’onere di sottoscrivere l’atto con cui gli ingegneri Ulisse Smeriglio, Raffaella Mastroianni e Fabio Pavone sono stati stabilizzati nell’ente a guida Ferrari.

I consiglieri avrebbero già pronta un’interrogazione per capire se sussistono margini di parentela con un membro del Cda del mai costruito porto, un avvocato comparso spesso sull’albo pretorio del comune di Paola tra gli incartamenti relativi all’assegnazione di incarichi legali e liquidazione delle conseguenti, corpose, parcelle.

Per ciò che riguarda l’operazione sottoscritta dal 38enne mendicinese, è opportuno ripartire dalla relazione acclarante dell’avvocatessa Claudia Parise (oggigiorno ingaggiata, con decreto sindacale, presso il S. Agostino), con cui sono stati ratificati i criteri adoperati per la scrematura delle graduatorie utilizzate al fine di procedere alle assunzioni.

Ebbene, la professionista, nella disamina redatta tra gli incartamenti pubblicati in allegato alla deliberazione di giunta n.2 del 11 gennaio scorso, oltre ad aver sottolineato un passaggio che potrebbe essere il grimaldello critico su cui basare eventuali ricorsi – ovvero che: «L’utilizzo delle graduatorie […] deve avvenite nel rispetto di alcune condizioni […] Innanzitutto, è necessaria la previsione regolamentare di tale possibilità da parte dell’ente che intende procedere all’utilizzo (e chissà se nel regolamento del comune di Paola esiste un’eventualità del genere, ndr), la validità della graduatoria e l’impossibilità di utilizzarla per posti istituiti o trasformati successivamente all’indizione del concorso (che pare mettere in discussione la bontà di una procedura svolta nel 2010 per un’esigenza occupazionale sorta molti anni dopo, ndr)» – ha anche cercato di spiegare la compatibilità della graduatoria cetrarese con la richiesta fatta a Paola.

La Parise ha espresso questo concetto: «Ulteriore elemento necessario è che il profilo e la categoria professionale del posto che si intende coprire devono essere del tutto corrispondenti a quelli dei posti per i quali è stato bandito il concorso la cui graduatoria si intende utilizzare», sottolineando poi che «la Corte dei Conti, invero, ha ritenuto che tale omogeneità debba essere ammessa non soltanto con riferimento al “Profilo ed alla categoria professionale del posto che si intende ricoprire”, come già chiarito dalla precedente giurisprudenza consolidatasi in materia, bensì la medesima omogeneità deve sussistere “Anche per ogni altro elemento che connota e caratterizza profondamente i posti in composizione», espressione che se rapportata alla differenza di regimi orari tra Paola (18 ore) e Cetraro (20 ore), potrebbe sollevare qualche perplessità.

Senza dimenticare quanto sancito dalla delibera 61/2015 della Corte dei Conti – sezione di controllo Liguria – cioè che un Comune non può “assumere” con un incarico esterno il responsabile dell’Ufficio tecnico (opera avvenuta nel caso di Fabio Pavone), ma se è in deficit di personale e senza dipendenti interni idonei per la mansione può ricorrere alle «forme associative» previste dal Testo unico degli enti locali attraverso le convenzioni (art.30) o l’esercizio associato di funzioni e servizi con altri Comuni (art.33).

About Francesco Frangella

Giornalista. Mi occupo di Cronaca e Politica. Sono tra i fondatori del Marsili Notizie ed ho collaborato come freelance per varie testate.

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