politici

Legati al “qui” ma distanti da “ora”. Politici nostrani cercansi

È una campagna elettorale senza fascino. Sicuramente senza quel fascino che avvolge le campagne elettorali che interessano territori meno ampi. E’ chiaro che parlare di Europa in una parte dell’Italia più vicina ad altri continenti già di se appare paradossale. Se poi si aggiunge anche la assenza di candidati prettamente locali, allora il quadro è più chiaro. E’ indubbio che se a maggio si parla di probabile mare inquinato, di strade dissestate, di casse vuote, di spazzatura non raccolta etc etc l’interesse dei cittadini elettori cresce proporzionalmente alle polemiche che questi temi provocano e suscitano. Già il tramonto del comizio di piazza ha inciso moltissimo sulla disattenzione del cittadino elettore verso una campagna elettorale e verso un voto che rischia di registrare un’alta percentuale di assenteismo. Ma è soprattutto l’assenza di candidati locali a provocare una discussione elettorale che ormai da tempo si registra solo sul web. In fin dei conti il cittadino elettore si trova a scegliere di fronte ai problemi dell’orticello di fronte casa e non si preoccupa più di tanto dell’erba alta cresciuta nel giardino condominiale. In vero qualche candidato considerato locale è presente ma si è ormai abituati a sentire, da questi ultimi, discorsi fortemente legati al territorio. In sintesi riesce davvero difficile sentire un conterraneo, magari di qualche comune vicino, parlare di tematiche europee, se non mondiali, una volta abituati ad averlo ascoltato discutere per anni con il resto del condominio. E forse in difficoltà si potrebbe trovare anche il politico perché, in effetti, non è semplice assicurare contemporaneamente la presenza e sul territorio e a Strasburgo. Si immagina sia difficile intervenire efficacemente, in mezzo a colleghi di tutta Europa, per garantire i fuochi alla festa del 4 maggio o l’apertura di un bivio incrocio che per poter essere impegnato abbisogna del navigatore. Insomma non aspettiamoci grandi dibattiti, ma nemmeno grandi promesse: a Strasburgo non cercano…disoccupati, né possono garantire certificati in tempo reale. Né tantomeno, probabilmente al Parlamento europeo, si aspettano interventi decisivi e risolutori da parte di tantissimi candidati ed eletti. Forse dare spazio ad un’idea resta ancora la via giusta per esprimere un diritto dovere.

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